Il banchiere e la storica edicola di Ugo Del Torchio a Bonassola

Il banchiere e la storica edicola di Ugo Del Torchio a Bonassola

Il banchiere e la storica edicola di Ugo Del Torchio a Bonassola

Con poche pedalate si ritrovò in paese.

Osservò le vetrine buie dell’edicola di Ugo, lo storico edicolante del paese.

Nel corso degli anni aveva acquistato decine di libri, quasi tutti romanzi.

Nelle estati trascorse a Bonassola l’edicolante faticava a stare dietro agli ordini di libri del giovane Raoul.

Erano gli anni in cui divorava un romanzo della collana Urania al giorno.

Aveva un debole per la fantascienza, che alternava ai classici della letteratura italiana e straniera.

Amava visceralmente Buzzati, Malaparte, ma anche Dostoevskij, Sologub e altri.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

(Model Ginevra Parozzi Photographer Chiara Marinucci)

 

 

Un banchiere fra i druidi

Un banchiere fra i druidi

Un banchiere fra i druidi

Immerso nelle sue considerazioni, Raoul si ritrovò a inerpicarsi lungo un dedalo di ristretti carruggi dalla pavimentazione sconnessa.

Erano passaggi angusti tra case di pietra, alcune soffocate da rampicanti e piante di sambuco o di fico.

Un cartello sbiadito dal tempo recitava che quel luogo, in epoche remote, era stato frequentato dai druidi, i sacerdoti del popolo celta.

Il banchiere si lasciò trasportare da una morbosa curiosità.

Si perse all’ombra di quei simulacri di pietre e mattoni, per vedere dove si giungesse.

In pochi minuti, camminando senza fretta, ma fermandosi spesso per osservare, si ritrovò prossimo alla sommità del colle.

Con stupore e meraviglia varcò la suggestiva soglia dell’antica chiesa di San Nicolò.

Passò sotto ad un piccolo portico sostenuto da due colonne di pietra che terminavano con capitelli finemente scolpiti.

Un affresco raffigurante una colomba decorava la volta a crociera del portico stesso.

Raoul attraversò silenzioso il portale in pietra nera. Intorno a lui rimanevano soltanto i muri perimetrali e l’altare dell’antico luogo di culto.

Il tetto era crollato durante il terremoto del 1887.

Lacerti dell’originaria pavimentazione giacevano sprofondati nel tappeto erboso.

Il banchiere provò un brivido di piacere di fronte alla natura che aveva preso il sopravvento, ma al contempo aveva lasciato ai ruderi un’assoluta dignità e levatura che nessun edificio moderno poteva vantare.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

 

Il banchiere e la strega nera

Il banchiere e la strega nera

Il banchiere e la strega nera

«Gli ultimi giorni mi hanno messo alla prova. Tutto qui. Sono un po’ stanco, ma tu non ti devi preoccupare di nulla» le disse facendo una breve pausa, interrotto da Marco che era sopraggiunto con il vino. Lo stappò e ne versò in un calice la giusta quantità per l’assaggio.

Il banchiere riconobbe subito la nota di vaniglia, i profumi di mandorla e frutta candita. La temperatura era perfetta.

Basura Obscura, così si chiamava quel nettare prodotto dalla cantina Durin; era uno spumante che veniva lasciato maturare per due anni nelle millenarie grotte di Toirano, nel Ponente Ligure.

Basura significa strega nel dialetto ligure; nessun nome poteva essere più adatto per un vino così fuori dal comune e dalla storia affascinante.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

 

Un banchiere a Genova fra trenette al pesto, ladri e travestiti

Un banchiere a Genova fra trenette al pesto, ladri e travestiti

Un banchiere a Genova fra trenette al pesto, ladri e travestiti

Si rivide seduto in una bettola insieme a commensali improvvisati, che mai avrebbero immaginato di trovarsi a condividere il desco con uno dei rampolli più ricchi di tutta Milano.

Gli parve di risentire il sapore di certe trenette al pesto scotte, così condite da risultare tanto buone quanto pesanti da digerire.

E ancora fiati che sapevano di aglio, di alcool e di tabacco di sigarette nazionali, prostitute sfatte che si vendevano per pochi soldi, travestiti ammiccanti che popolavano i vicoli invasi dall’immondizia.

Sorrise.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

 

Il banchiere a tempo di swing

Il banchiere a tempo di swing

Il banchiere a tempo di swing

Il banchiere continuò a dedicarsi al sigaro con immutata passione.

Considerò positivo l’aver incontrato nuovamente il giornalista in funzione della sua strategia, non certo perché gli facesse piacere avere a che fare con quella caricatura d’uomo.

Nell’attesa si mise a canticchiare le strofe di Mr Sandman, la celebre canzone swing americana del gruppo The Chordettes nel 1954.

Era da qualche giorno che il ritornello continuava a farsi vivo in lui, martellandolo letteralmente… “Mr. Sandman, bring me a dream (Bum bum bum bum), Make him the cutest that I’ve ever seen (Bum bum bum bum), Give him two lips like roses in clover (Bum bum bum bum), Then tell him that his lonesome nights are over”.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

 

 

 

Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix per il banchiere!

Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix per il banchiere!

Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix per il banchiere!

«Ecco cosa mi ci vuole!» esclamò mentre selezionava Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix.

Alzò il volume al massimo.

Le casse dello stereo dell’auto fecero vibrare l’aria, squarciando il silenzio di quel pomeriggio in cui il sole iniziava lentamente a impallidire.

Il brano, risalente al 1968, era uno dei preferiti in assoluto di Raoul, specie per l’utilizzo del Dunlop Cry Baby wah-wah.

Il banchiere provò un’immediata e intensa sensazione di piacere e di trasporto.

Chiuse gli occhi e si lasciò pervadere dalla musica. Con le dita mimò gli accordi dimenticando tutto il resto.

Raoul si estraniò per qualche minuto dalle contingenze, dimenticandosi di essere sul luogo di un efferato delitto quasi certamente accaduto anche per causa sua. Per perdersi in facili congetture c’era ancora parecchio tempo.

Meglio snebbiare la mente, poi ci avrebbe ragionato.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022