Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport

Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport

Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport
È con immensa soddisfazione che  condivido la seguente notizia.
Il 28 marzo 2024, nelle edicole di tutta Italia, in allegato con la Gazzetta dello Sport, per la collana Noir Italia, arriverà Il banchiere di Milano, in una nuova e rinnovata veste editoriale.
Senza la Fratelli Frilli Editori ciò non sarebbe stato possibile.
La mia riconoscenza va a Carlo Frilli e a tutti i miei lettori, vecchi e nuovi.
Prenotate la vostra copia presso il vostro edicolante di fiducia.
Nel frattempo la saga del banchiere continua in libreria.
La zona delle ex Varesine di Milano

La zona delle ex Varesine di Milano

Amarcord per il banchiere nero

«So bene che non si può e non si deve tornare indietro. Mai! Detesto a prescindere coloro che guardano al passato come ad un paradiso perduto al cui ricordo versano lacrime.

Quella tipologia umana mi ripugna, ma concedimi almeno di provare odio e rabbia, sentimenti decisamente più consoni alla mia natura. Odio che alimenta odio…

A proposito ti ho mai detto che rimpiango perfino la zona delle ex Varesine quando essa era già abbandonata? Rispetto ai moderni grattacieli, la trovavo decisamente più interessante dal punto di vista umano: vera terra di nessuno, quasi di confine, in cui alle prime luci della sera comparivano prostitute, transessuali, tossici e tutta quella serie di disperati che popolano la città di notte.

In alcune sere d’autunno, quando ancora calava una fitta e meravigliosa nebbia, lì, alle ex Varesine, coglievi la vera essenza di questa città: un muro di apparenza e di ostentazione eretto per nascondere desolazione umana e infelicità.

So che la mia visione è in controtendenza, ma poco importa» aggiunse il banchiere ironico, sfogliando la playlist del suo cellulare in cerca di un brano da ascoltare.

Per Sforza la musica era fondamentale e irrinunciabile in quei momenti di elucubrazioni notturne.

Optò per Little Green Bag di George Baker, pubblicato nel 1969.

Tratto dal quarto romanzo della serie del banchiere di Milano di prossima pubblicazione

 

Il triangolo alla crema che unisce Sanremo a Milano

Il triangolo alla crema che unisce Sanremo a Milano

Il triangolo alla crema che unisce Sanremo a Milano
Lia gli porse un piatto con delle fette di pane nero tostate, burro salato e un triangolo di sfoglia con all’interno della crema pasticciera.
Raoul, estasiato dalla perfezione di quella colazione, si concentrò sul dolce.
“Da quando ho scoperto questa prelibatezza, non sono più riuscito a farne a meno.
Il segreto sta tutto nell’armonia degli ingredienti.
La crema pasticciera, oltre a essere delicata, non è poca, ma neppure troppa.
In certe miserevoli pasticcerie ne metterebbero soltanto un velo, naturalmente per andare al risparmio”, osservò sprezzante.
Raoul detestava i piccoli calcolatori da bottega, coloro che inventavano forme di risparmio tese a un misero guadagno a scapito degli altri.
Un pasticciere che risparmiava sugli ingredienti ai suoi occhi altro non era che un patetico spilorcio.
“Ma anche l’eccesso di crema avrebbe due aspetti negativi.
Il primo, da subito evidente, sarebbe quello di rendere pesante e stomachevole un dolce così appetibile e leggero.
Il secondo, forse anche peggiore dell’altro, di renderne difficile l’assaggio.
Vedere la crema pasticciera che cola ai lati della bocca di chi lo addenterebbe mi farebbe passare la voglia di mangiarlo.
Le scene più ripugnanti le ho proprio viste in certi bar, quando taluni avventori masticano le brioche insozzandosi di briciole o di crema, alla stregua di maiali che rotolano nella loro sozzura”, proseguì il banchiere, perdendosi nelle sue elucubrazioni mattiniere a voce alta alle quali Lia aveva fatto l’abitudine.
“Il vero peccato è che la pasticceria “Alla foce”, di Sanremo non sia qui dietro l’angolo.
Mi auguro solo che la proprietaria, Patrizia, mantenga la parola e mi rifornisca, ogni volta che lo desidero, di questa delizia”, concluse lui, rivolgendosi alla governante che annuiva.
Dopo aver terminato di servirgli la colazione, la donna tornò nelle cucine, lasciandolo solo.
Tratto da “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” di Ippolito E.Ferrario,  Fratelli Frilli Editori
Una petizione per intitolare l’aeroporto di Olbia al grande campione di body-building Franco Columbu

Una petizione per intitolare l’aeroporto di Olbia al grande campione di body-building Franco Columbu

Una petizione per intitolare l’aeroporto di Olbia al grande campione di body-building Franco Columbu

 

Franco Columbu (1941-2019) è stato uno dei più grandi campioni di body building italiani, l’unico italiano ad aver vinto il prestigioso concorso di Mr. Olympia per ben due volte (1976-1981).

Partito con pochi mezzi dal paese di Ollolai (Nuoro), approdò in Germania come manovale.

Qui conobbe Arnold Schwarzenegger con il quale condivise un’amicizia durata più di cinquant’anni e contraddistinta da una carriera da sportivo unica nel suo genere: Franco fu bodybuilder, ma anche powerlifter e uno degli uomini più forti del mondo.

Trasferitosi in California, Franco comparve in numerosi film, si dedicò alla chiropratica e all’alimentazione sportiva, diventando un punto di riferimento per l’allenamento pesistico e non solo.

Esempio di forza di volontà e di caparbietà, di spirito di sacrificio, tipico del popolo sardo, Franco ha sempre mantenuto vivo il rapporto con la sua terra natia tornandoci periodicamente.

Intitolargli l’aeroporto di Olbia rappresenterebbe un omaggio doveroso alla memoria di questo grande figlio della Sardegna

https://www.change.org/p/intitoliamo-l-aeroporto-di-olbia-al-campione-mondiale-di-body-building-franco-columbu.