da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 19, 2022 | News
Il banchiere sulle tracce del comandante partigiano Bisagno
Nel novembre del 1943 non si era presentato agli uffici di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana ed era salito in montagna.
Dalla natia Genova, in cui viveva con la famiglia, si era unito alle consistenti forze partigiane che operavano in Val Bisagno.
Si era aggregato ad un gruppo di altri giovani come lui, quasi tutti genovesi, che combattevano agli ordini del comandante Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno”.
C’erano renitenti alla leva, universitari, qualcuno più anziano che aveva combattuto sui fronti ed era tornato.
Tra quelle montagne a lui sconosciute, Mario aveva trovato una seconda famiglia, uomini con i suoi stessi ideali di libertà e di giustizia, determinati a non arrendersi.
Gli inverni del ’43 e del ’44 erano stati durissimi.
La vita in montagna si era rivelata estremamente difficile per i ribelli, ma grazie alla coesione con i propri compagni anche i momenti peggiori erano stati superati. Il gruppo di Mario operava nell’alta Val Bisagno, con qualche puntata fino al monte Antola o in Val Trebbia.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 17, 2022 | News
Il banchiere, il Giappone ed il Sumo
Si sintonizzò in streaming su uno dei canali giapponesi che trasmettevano sport e che seguiva regolarmente.
Fu fortunato.
Stavano trasmettendo le immagini del torneo di sumo che si stava svolgendo in quei giorni a Osaka, in Giappone.
Il banchiere fu colto da un incontenibile entusiasmo.
Si versò un bicchiere di torbato, prima di godersi gli scontri tra i rikishi, ovvero i lottatori, determinati a salire di posizione nella graduatoria chiamata banzuke.
Chi fra loro fosse riuscito ad entrare nella classifica dei primi cinquanta campioni avrebbe avuto il diritto ad un vitalizio.
Il banchiere sembrava ipnotizzato da quei corpi enormi e seminudi, coperti dal solo mawashi, il perizoma tradizionale, che si fronteggiavano sul dohyo.
Amava quell’antica arte marziale perché era la sola di cui gli occidentali non erano riusciti impadronirsi trasformandola in uno sport di massa.
Anche dal punto di vista puramente estetico i rikishi erano la perfetta antitesi del modello occidentale, rappresentato genericamente da muscoli ipertrofici sfoggiati con spasmodica ossessione in ogni occasione, dalle palestre alle spiagge, passando per la televisione.
I rikishi erano un’icona di pura e virile imperturbabilità, incarnavano l’essenza di una cultura antica che affondava le sue radici nello shintoismo.
Tutto ciò era fonte di ammirazione per il banchiere.
La ritualità che precedeva gli incontri veri e propri lo ipnotizzava.
Nel sumo Raoul coglieva tutta la grandezza e l’unicità del Giappone, paese che amava profondamente.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 17, 2022 | News
Una domenica a Bonassola con il banchiere di Milano
Si accese un Habanos e si incamminò verso il paese in quella strana domenica di attesa.
Non aveva alcun impegno, nulla di cui preoccuparsi nell’immediato, solo qualche ora da trascorrere nel dolce far niente, all’insegna dell’ozio.
Si sentì più leggero, come privato di un fardello.
Non seppe a chi o a cosa imputare quel suo stato d’animo, anche se la risposta era a portata di mano.
Sorrise mentre per l’ennesima volta si ritrovava a passeggiare da solo per Bonassola.
Da una finestra aperta al primo piano di una casa in via Daneri giunsero le note di Wild is the wind nella struggente versione cantata da David Bowie.
Il banchiere si soffermò e rimase ad ascoltarla, rapito dalla malinconia che gli evocava.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 16, 2022 | News
Il banchiere ama gli Aerosmith
Giunse a Bonassola che era da poco passata l’una di notte.
Con sua grande sorpresa si accorse che la nebbia giunta dal mare si stava lentamente dissolvendo.
La visione gli procurò una strana sensazione che non riuscì a spiegarsi. Arrivato a casa, per prima cosa si rilassò sotto il getto caldo della doccia. Vi rimase per molto tempo.
Il sonno che aveva accumulato scivolò via con l’acqua. Era notte fonda quando Raoul prese dalla sua custodia una chitarra acustica, una Martin D45. Si mise in salotto, dopo aver acceso il fuoco nel camino.
Iniziò a suonare Seasons of Wither, una delle canzoni che amava di più degli Aerosmith. Scritta e registrata dallo stesso Steven Tyler nel 1973, la musica e le parole erano ispirate ai paesaggi invernali del Massachusetts.
Raoul suonò e poco dopo si addormentò sul divano di pelle, mentre il fuoco proiettava strani arabeschi sul suo volto rilassato.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Giu 18, 2022 | News
Una foto, un anno dopo
Circa un anno fa, scattavo a giugno la fotografia che sarebbe poi divenuta la copertina del romanzo I diavoli di Bargagli. Era il 13 giugno.
In quei giorni il secondo libro del banchiere era poco più che abbozzato. Nei mesi successivi, esso avrebbe preso forma, poco alla volta.
Ora desidero ringraziare personalmente, uno ad uno, tutti coloro, lettrici e lettori, che lo hanno acquistato e che continuano a farlo.
Lettrici e lettori che ho conosciuto personalmente o tramite i social, e coloro che invece semplicemente lo hanno letto senza necessariamente scrivermi. Vi sono riconoscente per tutto.
Io sono ancora qui, un po’ emozionato, sui luoghi del romanzo, tra Bonassola e Framura, ma sono anche pronto a regalarvi la terza avventura del banchiere di Milano.
Datemi solo un po’ di tempo…
Ippolito