Cannoneggeremo i barconi!

Cannoneggeremo i barconi!

Cannoneggeremo i barconi!
Il Villa di oggi era lo stesso che fino a qualche mese prima era l’alfiere del sovranismo italico e che non perdeva occasione di promettere di fermare l’immigrazione clandestina a ogni costo.
“Cannoneggeremo anche i barconi, se saremo costretti a farlo per difendere i confini della nazione!”, aveva recitato in più di un comizio, eccitando i suoi più beceri sostenitori.
Sforza sghignazzò ripensandolo allora e guardandolo adesso, pronto a soccorrerli come una crocerossina.
Il banchiere lo disprezzava, ma ne riconosceva il trasformismo spinto all’eccesso come una qualità.
In fondo anche il banchiere sapeva essere infido, bugiardo e opportunista quando le circostanze lo richiedevano, senza alcun tipo di remora morale.
Raoul pensò che sia Villa che lui erano mossi da una spregiudicatezza di fondo, seppur con delle differenze.
Quella di Villa era volta alla politica e all’arte del vivere di parole sulle spalle altrui.
La spregiudicatezza del banchiere era uno stile di vita che inseguiva da sempre senza cercare un tornaconto personale.
Osare, tentare l’impossibile per il semplice gusto di farlo, non per un mero guadagno, vivere pericolosamente e nell’inquietudine: questa era la filosofia di Raoul, specie da giovane.
Tratto da “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” di I.E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori
Bertran de Born

Bertran de Born

Bertran de Born
“Ha mai sentito parlare di Bertran de Born, signore del castello di Hautefort?”.
Il sindaco scosse il capo, ma questa volta il banchiere si mostrò più indulgente.
“Dante lo pose nell’ottavo cerchio dei dannati, nella nona bolgia, tra i seminatori di discordie. Bertran fu un uomo d’armi, un trovatore e un poeta che esaltava lo spirito guerresco e la battaglia anche fine a sé stessa.
Uno spirito inquieto in tempi per altro già di per sé bellicosi”, gli spiegò Raoul.
“Lungi da me paragonarmi a Bertran, ma mi dica, Villa: come si fa in una situazione come questa a non gettarsi nella mischia anche solo per vedere, alla fine di tutto, chi rimarrà in piedi in questa città?
Noi o loro?
O forse periremo tutti?
Ecco perché non potrei privarmi di questo immenso piacere, lasciando il campo proprio adesso che viene il bello…
Non è ancora giunto quel tempo in cui mi ritirerò a Bonassola per trascorrere le mie giornate dialogando con il mare…”, concluse il banchiere allontanando ogni illusione di un’uscita di campo per entrambi.
Tratto da “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza”, Fratelli Frilli Editori
Si parte…

Si parte…

Si parte…

Il mare quel giorno era placido.

I migranti che affollavano i ponti esterni del traghetto rimasero incantati dallo spettacolo dell’orizzonte in cui un sole simile a un perfetto disco purpureo sfolgorava di riflessi sanguigni prima d’immergersi nelle acque scure.

Per la maggior parte di loro era tutto nuovo.

Molti non avevano neppure mai visto il mare né tantomeno erano saliti su un’imbarcazione.

Con il calare della sera giunse una quiete che pervase tutti.

Sui ponti e in tutti gli angoli della nave non si sentivano che voci sommesse o il pianto di qualche bambino piccolo, subito placato dalle cure amorevoli della madre.

Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza 

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023

 

 

 

Presentazione milanese del romanzo “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” alla storica libreria Bocca

Presentazione milanese del romanzo “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” alla storica libreria Bocca

Presentazione milanese del romanzo “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” alla storica libreria Bocca

 

Si terrà giovedì 1 giugno 2023 presso la libreria Bocca di Milano in galleria Vittorio Emanuele II la prima presentazione milanese del terzo romanzo della serie del banchiere Raoul Sforza.

Alle ore 12 interverrà l’autore per dialogare con Giorgio Lodetti, patron della libreria.

Molte scene del romanzo trovano la loro ambientazione proprio nella stessa Galleria Vittorio Emanuele, ritenuta il “salotto” di Milano, cuore pulsante della città stessa.

La presentazione sarà trasmessa in diretta sul canale della Libreria Bocca.

Siete tutti invitati a intervenire sia di persona che a distanza.

 

 

Il banchiere che non ti aspetti

Il banchiere che non ti aspetti

Il banchiere che non ti aspetti

A quell’ora il sole era già impietoso.

Senza fretta depose il borsone che aveva tenuto in spalla e lo aprì.

Estrasse un Barrett M-107 in calibro 50 BMG, un fucile da tiratore scelto munito di ottica e di bipiede.

Dalla tasca della giacca prese la manciata di munizioni che teneva nel cassetto.

Cinque colpi per una portata utile superiore ai due chilometri.

Un’arma micidiale in mano ai cecchini delle forze speciali.

Raoul era impaziente di vedere da vicino che cosa stesse accadendo sulla piazza simbolo di Milano, ma non aveva certo intenzione di recarvisi.

Da lì godeva di una visuale eccellente, forse anche migliore rispetto a quella di chi vi si trovava in mezzo.

Inserì i colpi nel caricatore.

A confronto del calibro 50 BMG anche le pallottole del 357 magnum, il suo calibro preferito per arma corta, sembravano mentine.

Tolse le protezioni che coprivano le lenti dell’ottica.

Infilò il caricatore e armò l’otturatore.

Si mise in posizione di tiro, iniziando a osservare la piazza, come se dovesse agganciare un obbiettivo da neutralizzare.

Ciò che vide lo impressionò, ma mantenne il suo proverbiale distacco.

Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023