da Ippolito Edmondo Ferrario | Gen 30, 2023 | Milano. Storia e Misteri
La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano
Per tutti coloro che non hanno avuto la fortuna di poter cenare almeno una volta presso il ristorante L’Assassino di via Amedei, un cult della cucina toscana a Milano, magistralmente diretto da Ottavio Gori e Lino Morganti, oggi c’è una sorpresa.
Proprio questa sera mi è giunta la ricetta originale, direttamente dalla famiglia Morganti-Natalini, di quel leggendario brodetto di pesce che lì si poteva gustare e che tanto ama il banchiere di Milano. In ogni romanzo mi rendo conto che Raoul Sforza non perde occasione di citarla.
Eccola qui di seguito:
Brodetto di scampi e calamari:
Ingredienti
(per 4 persone, il piatto secondo la dose, può essere consumato come antipasto oppure come secondo)
-Circa 500 grammi di scampi e calamari
-Olio extravergine di oliva, aglio, prezzemolo e un cucchiaio di farina, sale.
-Qualche vongola
-Pane toscano a fette
Preparazione:
Mettere scampi e calamari a crudo in una padella con olio, prezzemolo (tritato fine), uno spicchio d’aglio agghiacciato e il cucchiaio di farina; si mescola mantenendo il fuoco medio;
si aggiunga l’acqua delle vongole che precedentemente sono state messe in una casseruola a cuocere;
lasciar bollire per 3 o 4 minuti a fuoco moderato;
servire con i crostini o con fette di pane toscano tostate.
(Nella foto lo chef Cesare Marchigiani mostra la sua creazione. Nell’altra immagine, festa di Natale, 1988. Giorno di chiusura per L’Assassino, ma al suo interno quel giorno festeggiarono tutti insieme tutta la squadra e lo staff dirigenziale del Milan che all’epoca erano di casa presso il ristorante. Per gentile concessione di Giuseppe Natalini)
da Ippolito Edmondo Ferrario | Dic 26, 2022 | News
Hate is forever
Nessuno scambio di auguri, smancerie natalizie o ipocrisie varie.
L’odio è per sempre…questo è tutto ciò che continuerà ad animare il “banchiere nero” per tutto il 2023.
Al suo ritorno in libreria non manca poi molto.
Godetevi questo apparente periodo di festa, perché il peggio deve arrivare.
Stay Tuned!
(Image Stefano Mazzotti)

da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 25, 2022 | News
Il banchiere e la storica edicola di Ugo Del Torchio a Bonassola
Con poche pedalate si ritrovò in paese.
Osservò le vetrine buie dell’edicola di Ugo, lo storico edicolante del paese.
Nel corso degli anni aveva acquistato decine di libri, quasi tutti romanzi.
Nelle estati trascorse a Bonassola l’edicolante faticava a stare dietro agli ordini di libri del giovane Raoul.
Erano gli anni in cui divorava un romanzo della collana Urania al giorno.
Aveva un debole per la fantascienza, che alternava ai classici della letteratura italiana e straniera.
Amava visceralmente Buzzati, Malaparte, ma anche Dostoevskij, Sologub e altri.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
(Model Ginevra Parozzi Photographer Chiara Marinucci)
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 23, 2022 | News
Il banchiere a tempo di swing
Il banchiere continuò a dedicarsi al sigaro con immutata passione.
Considerò positivo l’aver incontrato nuovamente il giornalista in funzione della sua strategia, non certo perché gli facesse piacere avere a che fare con quella caricatura d’uomo.
Nell’attesa si mise a canticchiare le strofe di Mr Sandman, la celebre canzone swing americana del gruppo The Chordettes nel 1954.
Era da qualche giorno che il ritornello continuava a farsi vivo in lui, martellandolo letteralmente… “Mr. Sandman, bring me a dream (Bum bum bum bum), Make him the cutest that I’ve ever seen (Bum bum bum bum), Give him two lips like roses in clover (Bum bum bum bum), Then tell him that his lonesome nights are over”.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 19, 2022 | News
Il banchiere sulle tracce del comandante partigiano Bisagno
Nel novembre del 1943 non si era presentato agli uffici di reclutamento della Repubblica Sociale Italiana ed era salito in montagna.
Dalla natia Genova, in cui viveva con la famiglia, si era unito alle consistenti forze partigiane che operavano in Val Bisagno.
Si era aggregato ad un gruppo di altri giovani come lui, quasi tutti genovesi, che combattevano agli ordini del comandante Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno”.
C’erano renitenti alla leva, universitari, qualcuno più anziano che aveva combattuto sui fronti ed era tornato.
Tra quelle montagne a lui sconosciute, Mario aveva trovato una seconda famiglia, uomini con i suoi stessi ideali di libertà e di giustizia, determinati a non arrendersi.
Gli inverni del ’43 e del ’44 erano stati durissimi.
La vita in montagna si era rivelata estremamente difficile per i ribelli, ma grazie alla coesione con i propri compagni anche i momenti peggiori erano stati superati. Il gruppo di Mario operava nell’alta Val Bisagno, con qualche puntata fino al monte Antola o in Val Trebbia.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022