da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 15, 2023 | News
Il banchiere che non ti aspetti
A quell’ora il sole era già impietoso.
Senza fretta depose il borsone che aveva tenuto in spalla e lo aprì.
Estrasse un Barrett M-107 in calibro 50 BMG, un fucile da tiratore scelto munito di ottica e di bipiede.
Dalla tasca della giacca prese la manciata di munizioni che teneva nel cassetto.
Cinque colpi per una portata utile superiore ai due chilometri.
Un’arma micidiale in mano ai cecchini delle forze speciali.
Raoul era impaziente di vedere da vicino che cosa stesse accadendo sulla piazza simbolo di Milano, ma non aveva certo intenzione di recarvisi.
Da lì godeva di una visuale eccellente, forse anche migliore rispetto a quella di chi vi si trovava in mezzo.
Inserì i colpi nel caricatore.
A confronto del calibro 50 BMG anche le pallottole del 357 magnum, il suo calibro preferito per arma corta, sembravano mentine.
Tolse le protezioni che coprivano le lenti dell’ottica.
Infilò il caricatore e armò l’otturatore.
Si mise in posizione di tiro, iniziando a osservare la piazza, come se dovesse agganciare un obbiettivo da neutralizzare.
Ciò che vide lo impressionò, ma mantenne il suo proverbiale distacco.
Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza
di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 9, 2023 | News
Evocare i demoni
“Questa è la biblioteca, se non lo avesse capito…”, mormorò il banchiere di fronte all’espressione ebete del suo ospite, che probabilmente non aveva mai veduto così tanti libri radunati in un unico ambiente.
Raoul raggiunse uno scrittoio di tipo francese con fregi in oro, posto al centro del salone.
Accanto a esso c’erano due poltrone moderne color verde smeraldo, rivestite in lana di casentino.
Sullo scrittoio troneggiavano alcuni testi dall’aspetto moderno, ben diversi da quelli presenti sugli scaffali.
“Qui dentro si respira la storia e non solo quella. Intorno a noi ci sono volumi che farebbero la gioia di bibliofili e collezionisti”, commentò distrattamente il banchiere.
“Ce n’è per tutti i gusti, ad aver tempo e voglia di leggere.
Classici della letteratura latina e medioevale, codici miniati, vite di santi e poi quelli che preferisco: testi per evocare gli spiriti, fini trattati di demonologia e di negromanzia.
Se stasera fossi colto dal desiderio di evocare i morti o qualche entità che non appartiene alla nostra dimensione, non avrei che da scegliere il libro giusto e recitarne le formule”, affermò Raoul, mentre prendeva la bottiglia di whisky torbato presente sul tavolo e con essa riempiva i due bicchieri lì accanto.
Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza
di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 4, 2023 | News
Il generale Aidid, signore della guerra
Il comandante somalo, alto e prestante, aveva da poco superato i quarantacinque anni.
Indossava un abbigliamento militare simile a quello dell’esercito regolare libico,
ma sul capo portava un cappello a tesa larga del tipo US Bonnie Hat americano, in colorazione desertica.
Seppur logoro, non se ne separava mai.
Diceva che era appartenuto ad un soldato americano da lui ucciso a Mogadiscio quando era poco più che un ragazzino.
Correva il 1993 e il giovane Osman faceva parte delle milizie del generale Aidid.
Quest’ultimo era uno dei più influenti signori della guerra; i suoi uomini, privi di scrupoli, controllavano la popolazione locale stremata dalla guerra civile e tenevano testa alle forze militari straniere giunte in Somalia.
Quella che era nata come una missione umanitaria sotto l’egida delle Nazioni Unite si era ben presto trasformata per i militari stranieri in un inferno.
Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza
di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 19, 2022 | News
Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix per il banchiere!
«Ecco cosa mi ci vuole!» esclamò mentre selezionava Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix.
Alzò il volume al massimo.
Le casse dello stereo dell’auto fecero vibrare l’aria, squarciando il silenzio di quel pomeriggio in cui il sole iniziava lentamente a impallidire.
Il brano, risalente al 1968, era uno dei preferiti in assoluto di Raoul, specie per l’utilizzo del Dunlop Cry Baby wah-wah.
Il banchiere provò un’immediata e intensa sensazione di piacere e di trasporto.
Chiuse gli occhi e si lasciò pervadere dalla musica. Con le dita mimò gli accordi dimenticando tutto il resto.
Raoul si estraniò per qualche minuto dalle contingenze, dimenticandosi di essere sul luogo di un efferato delitto quasi certamente accaduto anche per causa sua. Per perdersi in facili congetture c’era ancora parecchio tempo.
Meglio snebbiare la mente, poi ci avrebbe ragionato.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 17, 2022 | News
Il banchiere ed il suo amore per Genova
Pure allora il giovane Raoul, ben diverso dall’uomo che poi sarebbe diventato, si stupiva nel provare un’inspiegabile attrazione per la fatiscenza della città, soprattutto del suo centro storico, assurto a ricovero di un’umanità disperata e promiscua, la stessa che già in quegli anni gli suscitava fastidio e repulsione.
Prima ancora di arrivarci, cercò di immaginare il Porto Antico per come se lo ricordava, con le sue architetture disarmoniche e contrastanti, frutto di epoche diverse; e ancora ripensò alla Sopraelevata che vi correva accanto, al di sotto della quale si aprivano scorci a tratti squallidi che testimoniavano un passato marittimo ormai in decadenza.
Un declino che si manifestava per Raoul anche nelle persone che vivevano all’ombra di quelle tetre infrastrutture, come se il luogo potesse mutare il corredo genetico delle persone, modificandolo naturalmente in peggio.
Seppur avvolto dalla nebbia, il porto era cambiato rispetto a come il banchiere se lo ricordava.
C’era stata un’ampia riqualificazione di spazi e di edifici che lo avevano migliorato, facendolo diventare un’attrazione per le persone, un’indiscussa meta turistica. Quello che un tempo era il regno dei portuali, terra di camalli e prostitute, non esisteva più, soppiantato da altro.
Raoul non seppe giudicare se ciò fosse un bene o meno.
Dal suo punto di vista forse no, ma si limitò a osservare i cambiamenti.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022