La zona delle ex Varesine di Milano

La zona delle ex Varesine di Milano

Amarcord per il banchiere nero

«So bene che non si può e non si deve tornare indietro. Mai! Detesto a prescindere coloro che guardano al passato come ad un paradiso perduto al cui ricordo versano lacrime.

Quella tipologia umana mi ripugna, ma concedimi almeno di provare odio e rabbia, sentimenti decisamente più consoni alla mia natura. Odio che alimenta odio…

A proposito ti ho mai detto che rimpiango perfino la zona delle ex Varesine quando essa era già abbandonata? Rispetto ai moderni grattacieli, la trovavo decisamente più interessante dal punto di vista umano: vera terra di nessuno, quasi di confine, in cui alle prime luci della sera comparivano prostitute, transessuali, tossici e tutta quella serie di disperati che popolano la città di notte.

In alcune sere d’autunno, quando ancora calava una fitta e meravigliosa nebbia, lì, alle ex Varesine, coglievi la vera essenza di questa città: un muro di apparenza e di ostentazione eretto per nascondere desolazione umana e infelicità.

So che la mia visione è in controtendenza, ma poco importa» aggiunse il banchiere ironico, sfogliando la playlist del suo cellulare in cerca di un brano da ascoltare.

Per Sforza la musica era fondamentale e irrinunciabile in quei momenti di elucubrazioni notturne.

Optò per Little Green Bag di George Baker, pubblicato nel 1969.

Tratto dal quarto romanzo della serie del banchiere di Milano di prossima pubblicazione

 

Arte e cucina

Arte e cucina

Arte e cucina
La base era costituita da un battuto di crudo di ricciola e gambero di Santa Margherita, sopra muscoli e vongole appena scottati, brunoise di verdure crude, polvere di bottarga, barbabietola, galletta del marinaio e l’immancabile salsa verde.
L’impiattamento era ispirato a linee geometriche perfette: il Cappun Crudo, infatti, veniva disposto nel piatto a formare un quadrato.
“Siamo di fronte al puro dadaismo applicato in cucina. Osservate la perfezione delle linee e la composizione degli ingredienti.
Ad una visione più approfondita, nell’armonia con cui sono stati disposti i vari componenti, mi sembra di scorgere addirittura un antico mosaico ravennate. All’Agave il cibo viene sublimato in arte”, osservò Raoul estasiato.
Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori
La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano

La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano

La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano

Per tutti coloro che non hanno avuto la fortuna di poter cenare almeno una volta presso il ristorante L’Assassino di via Amedei, un cult della cucina toscana a Milano, magistralmente diretto da Ottavio Gori e Lino Morganti, oggi c’è una sorpresa.

Proprio questa sera mi è giunta la ricetta originale, direttamente dalla famiglia Morganti-Natalini, di quel leggendario brodetto di pesce che lì si poteva gustare e che tanto ama il banchiere di Milano. In ogni romanzo mi rendo conto che Raoul Sforza non perde occasione di citarla.

Eccola qui di seguito:

Brodetto di scampi e calamari:

Ingredienti

(per 4 persone, il piatto secondo la dose, può essere consumato come antipasto oppure come secondo)

-Circa 500 grammi di scampi e calamari

-Olio extravergine di oliva, aglio, prezzemolo e un cucchiaio di farina, sale.

-Qualche vongola

-Pane toscano a fette

Preparazione:

Mettere scampi e calamari a crudo in una padella con olio, prezzemolo (tritato fine), uno spicchio d’aglio agghiacciato e il cucchiaio di farina; si mescola mantenendo il fuoco medio;

si aggiunga l’acqua delle vongole che precedentemente sono state messe in una casseruola a cuocere;

lasciar bollire per 3 o 4 minuti a fuoco moderato;

servire con i crostini o con fette di pane toscano tostate.

(Nella foto lo chef Cesare Marchigiani mostra la sua creazione. Nell’altra immagine, festa di Natale, 1988. Giorno di chiusura per L’Assassino, ma al suo interno quel giorno festeggiarono tutti insieme tutta la squadra e lo staff dirigenziale del Milan che all’epoca erano di casa presso il ristorante. Per gentile concessione di Giuseppe Natalini)

 

 

Hate is forever

Hate is forever

Hate is forever

Nessuno scambio di auguri, smancerie natalizie o ipocrisie varie.

L’odio è per sempre…questo è tutto ciò che continuerà ad animare il “banchiere nero” per tutto il 2023.

Al suo ritorno in libreria non manca poi molto.

Godetevi questo apparente periodo di festa, perché il peggio deve arrivare.

Stay Tuned!

 

(Image Stefano Mazzotti)

 

La Pensione Moderna di Bonassola nelle pagine del romanzo noir I diavoli di Bargagli

La Pensione Moderna di Bonassola nelle pagine del romanzo noir I diavoli di Bargagli

La Pensione Moderna di Bonassola nelle pagine del romanzo noir I diavoli di Bargagli

Raoul si rilassò, guardando l’intreccio creato dai rami di quei pini marittimi all’ombra dei quali era cresciuto.
Si sentì preda della nostalgia per quegli anni lontani in cui era solo un ragazzo e non aveva ancora provato sulla sua pelle i dolori della vita.
La sua Arcadia era lì, in quei luoghi assolati d’estate e solitari in inverno, in quel giardino, lungo i muretti di pietra, sotto le piante di eucalipto, all’ombra della ferrovia che passava lì accanto.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
(Photographer Chiara Marinucci Model: Beatrice Ginevra Parozzi)