da Ippolito Edmondo Ferrario | Gen 27, 2021 | Milano. Storia e Misteri, News
Putridarium del santuario di San Bernardino alle Ossa
Ubicazione. Piazza Santo Stefano.
Mezzi pubblici. Linee tranviarie 12, 15, 23 e 27; linee automobilistiche 54, 60 e 84; metropolitane M1 (St. Duomo) e M3 (St. Duomo).
Visita. Aperti al pubblico solo il santuario e la cappella dell’ossario.
Contatti. Santuario di San Bernardino alle Ossa, sito Internet: sanbernardinoalleossa.it.
Si tratta di un particolare sepolcreto ipogeo forse risalente al XII secolo, situato al centro dell’ottagono che compone la parte principale e monumentale del soprastante Santuario di San Bernardino alle Ossa, edificio d’epoca successiva orientato lungo gli assi cardinali con ingresso a sud.
L’accesso al putridarium è chiuso da una grande grata a pavimento in ferro e ottone in cui campeggia la scritta: «novo hoc templo / ad satisfaciendum / comm. erga defunctos implorantes / s. bernardini sodales / novum hoc sepulcrum sibi et posteris suis / p.p. anno domini mdccliv».
Una ripida e stretta scala in muratura di dieci scalini conduce all’aula sotterranea (5 x 6 metri circa) di cinque lati, la cui geometria pentagonale irregolare è stata dettata dalla presenza di una parete preesistente in posizione nord ovest.
La volta a botte di laterizi ha le arcate posizionate lungo le pareti est e ovest e il cervello di volta è posto al centro dello sviluppo longitudinale, mentre un arco trasversale di sostegno si trova nel punto d’ingresso.
Lungo i lati abbiamo ventuno nicchie in muratura dove sono alloggiate le sedute in lastre di cotto per la decomposizione dei corpi.
Hanno una doppia inclinazione su sedile e schienale, tutte uguali, con foro al centro di convergenza e la sezione della seduta è di tipo circolare, in pianta e in alzato, per favorire la raccolta dei liquidi verso il deflusso; il sistema di scolo ne prevede la raccolta, l’incanalamento e lo smaltimento.
La raccolta avviene dai sedili che, data la loro inclinazione, raccolgono i liquami in bocche quadrangolari poste, come detto, sul fondo delle sedute.
L’incanalamento avviene attraverso piccole condotte in cotto che sbucano sul piano di calpestio alla base dei sedili stessi. Il pavimento della sala ha le pendenze che dai lati convergono in un unico punto in cui si apre un pozzetto circolare la cui funzione era lo smaltimento.
In un momento successivo sulla sua bocca è stato posto un grande prisma modanato di granito, la cui base presenta quattro piccole aperture passanti che permettevano il deflusso dei liquidi nella sottostante cavità.
Su di un lato è incisa una data (1764?) ed è sormontato da una piccola croce di ferro.
Lo studio è stato condotto nel maggio del 2010 grazie alla disponibilità di Monsignor Gianni Zappa e le operazioni di rilievo sono state dirette dall’architetto-speleologo Roberto Basilico, dell’Associazione S.C.A.M.-F.N.C.A.
Dal santuario un corridoio conduce all’attigua Cappella dell’Ossario il cui apparato decorativo è costituito da teschi e ossa.
Il complesso è interessante sia perché si tratta d’architetture del passato non usuali sia perché comunicano un particolare approccio all’unica certezza che abbiamo in vita, quella della morte.
Taluni colgono il solo aspetto diciamo “sensazionalistico” o, superficialmente, quello definito “macabro” della cappella e del putridarium, forse senza interpretare con la necessaria riflessione il messaggio che ancora oggi sono in grado di trasmetterci.
Non neghiamo che la fretta non solo “meneghina” tende ad accantonate taluni aspetti del vivere quotidiano, ignorandoli e quindi non meditandoli per tempo.
Tratto da Alla scoperta di Milano Sotterranea, Ippolito Edmondo Ferrario, Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2018
da Ippolito Edmondo Ferrario | Gen 27, 2021 | Milano. Storia e Misteri, News
Cripta della chiesa di San Fedele
Ubicazione. Piazza San Fedele n. 4.
Mezzi pubblici. Linee tranviarie 1 e 12; metropolitana M1 (St. Duomo) e M3 (St. Duomo).
Visita. A pagamento.
Contatti. Parrocchia San Fedele, siti Internet: centrosanfedele.net, parrocchiasanfedele.gesuiti.it.
Visite guidate. Visite guidate a cura del Museo, sito Internet: sanfedeleartefede.it.
Chiesa dei Gesuiti costruita nella seconda metà del XVI secolo, è situata sul sedime della più antica chiesa di Santa Maria in Solariolo o Solario «poiché sorta accanto ad una casa solariata, cioè il tradizionale edificio medioevale di area padana, con al piano inferiore a portici e al piano superiore una sala con funzioni pubbliche» (Sito Internet: lombardiabeniculturali.it.).
La cripta, unitamente alla chiesa, sono state recentemente restaurate; all’interno vi è un percorso artistico, religioso e storico attraverso la sacrestia, la così detta “Cappella delle Ballerine”, la cripta e il Museo dei dipinti e dei reliquiari, le cui opere più antiche risalgono al XIV secolo.
Scrive Antonio Cassi Ramelli: «Chi discende la scaletta del Convento dei Minoriti viennesi, trasecola nel sentire che le spoglie dei Grandi di Casa d’Austria non si conservavano intere e che l’usanza di riserbare al corpo, ai visceri e al cuore, distinto ricovero e diverso riposo, abbia potuto perpetuarsi tanto a lungo.
E pochi sospettano che il solo cuore di Maria Carolina, figlia dell’arciduca Ranieri, (l’“idiota di turno” secondo i suoi sudditi e vicerè di Lombardia dal 1818 al 1856), nata a Milano il 6 febbraio 1821 e morta a Vienna il 23 gennaio 1842, sia conservato in una teca d’argento dentro la cripta di S. Fedele».
Tratto da Alla scoperta di Milano Sotterranea, Ippolito Edmondo Ferrario, Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2018
da Ippolito Edmondo Ferrario | Gen 27, 2021 | Milano. Storia e Misteri, News
Rifugio antiaereo N. 87
Ubicazione. Viale Luigi Bodio n. 22.
Mezzi pubblici. Linea tranviaria 2; linee filoviarie 90 e 91; passante ferroviario (St. Lancetti).
Visita. Su prenotazione.
Contatti. Scuola primaria “Giacomo Leopardi”, sito Internet: icmaffucci.gov.it.
Questo rifugio antiaereo è “legato” alla figura del regista, sceneggiatore e scrittore Ermanno Olmi.
Nato a Treviglio il 24 luglio 1931, all’entrata in guerra del Regno d’Italia Olmi aveva da poco compiuto 9 anni.
All’epoca dei fatti abitava a Milano, nel popolare quartiere della Bovisa, situato a nord.
Racconta dei primi lavori per la protezione dei civili, con «l’ordinanza di sgomberare le cantine: si dovevano costruire i rifugi in caso di guerra», e scrivendolo nelle prime pagine del suo romanzo, Ragazzo della Bovisa (Ermanno Olmi, Ragazzo della Bovisa, Arnoldo Mondadori Editore, ristampa, Milano 2004.).
Seguono le pagine sui primi bombardamenti, la paura di andare a rifugiarsi nella cantina non ancora puntellata e delle strisce di carta incollate ai vetri delle finestre, per evitare che gli scoppi le mandassero in frantumi dentro casa.
Nel settembre del 1940 le lezioni riprendono dopo le vacanze estive e gli alunni della scuola elementare Rosa Maltoni Mussolini, situata nell’allora Via Calabria e oggi Viale Luigi Bodio, al civico 22, partecipano alle prime esercitazioni in caso d’attacco aereo.
Sono fatti scendere nelle cantine e il maestro di ginnastica «nel buio della cantina tutta puntellata di travi di sostegno, spiegava a gruppi di classi l’uso della maschera antigas».
Inaugurata nel 1929, la scuola è un bell’edificio a ferro di cavallo, con le aule spaziose e gli alti soffitti; all’interno lascia un vasto cortile dove gli alunni possono giocare, mentre il fronte aperto su strada è occupato da sue cancellate che fungono da passo carraio e un basso corpo di fabbrica adibito a palestra.
In cima campeggia ancora lo stemma regio e durante la guerra avevano piazzato accanto una sirena d’allarme.
La scuola ha cambiato nome dopo la guerra ed ora si chiama Primaria Giacomo Leopardi.
A partire dal 1940 e per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale i locali sotterranei dell’edificio sono stati in parte utilizzati come rifugio antiaereo ad uso pubblico.
Il Comune di Milano aveva disposto il rinforzo delle volte di alcuni ambienti con legname e aveva fatto collocare panche e seggiole affinché i ricoverati vi attendessero, con un minimo di comodità, il “cessato allarme aereo”.
La scheda catastale d’epoca c’informa che il rifugio aveva una superficie di 220 metri quadrati, una capacità di 450 persone, era suddiviso in dieci “celle”, era dotato di due gabinetti “alla turca” e un rubinetto erogante l’acqua potabile.
I locali sotterranei del complesso sono oggi meta di visite guidate per gli alunni, per gli studenti di altre scuole e per coloro i quali desiderano riscoprire un frammento del passato milanese.
Ed è proprio la Preside, prof. Laura Barbirato, a parlarcene nel libro La Bovisa e la sua scuola:
Il Rifugio Antiaereo N° 87 si può ancora visitare ed è effettivamente divenuto “museo di sé stesso”.
All’interno vi è una mostra permanente sui rifugi antiaerei di Milano e il regista Cesare Gallarini manda in scena lo spettacolo teatrale scritto e diretto da lui stesso: «256 secondi, piovono bombe! “Ai bambini uccisi dalla guerra, nelle loro scuole, con i loro maestri”».
Tratto da Alla scoperta di Milano Sotterranea, Ippolito Edmondo Ferrario, Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2018
da Ippolito Edmondo Ferrario | Feb 28, 2018 | News
Ormai ci siamo. Alcuni anni fa diversi lettori ce lo avevano chiesto: ma perché non scrivete una guida alla Milano sotterranea con gli indirizzi utili per visitare i siti ipogei della città? All’epoca Gianluca ed il sottoscritto, a cominciare dai primi libri pubblicati con Mursia, arrivando ai più recenti editi dalla Newton Compton, avevamo intuito che alla gente non bastava sapere che cosa si celasse nel sottosuolo della città. In molti ci chiedevano di poter visitare i luoghi stessi delle nostre esplorazioni.
Capimmo che dovevamo fare qualcosa. Anche se molti di questi luoghi rimarranno per sempre inaccessibili al pubblico per ovvie ragioni (sicurezza, inagibilità, rischi vari ecc.), altri sono perfettamente visitabili da chiunque. Occorre solo sapere dove essi si trovano. C’è voluto un anno e mezzo di lavoro, ma alla fine Gianluca Padovan ed io abbiamo portato a termine il progetto. Poco più di 500 pagine che stanno per andare in stampa. Sarà la prima guida alla Milano underground ricca di indirizzi e di informazioni utili. Naturalmente abbiamo parlato anche dei luoghi inaccessibili per rendere completo ed esauriente il libro. Un viaggio attraverso cunicoli, cripte, canali, fognature, acquedotti ecc..
A breve vi fornirò tutti i dettagli di questa pubblicazione unica nel suo genere.