Primi giorni di dicembre. Metti una sera di fitta pioggia in cui due scrittori-speleologi si incontrano all’ombra dell’austera Basilica di Sant’ Eustorgio. Siamo nell’antico quartiere del Ticinese a Milano. Da lì a poco riaffiorano i ricordi, magari un po’ sbiaditi, di alcune esplorazioni speleologiche condotte nella basilica stessa, e nei suoi dintorni, più di vent’anni prima. Il più giovane dei due chiede all’altro notizie della cosiddetta “Galleria dei Sedili” che all’epoca non si riuscì ad esplorare in quanto completamente invasa dalle macerie. La fantasia e le supposizioni galoppano, complici una sera in cui Milano mette i brividi e un paio di birre weizen ghiacciate. I due decidono così di raccontare una storia noir che metta i brividi. Una di quelle in cui si narra di una certa Milano che in apparenza non esiste più, ma che sopravvive nel sottosuolo, in un complesso reticolo di canali sotterranei, cunicoli e passaggi. In quella sera è nata la Gorgone. Rimanete sintonizzati.

Ippolito e Gianluca