Triora piange il fondatore dell’Albergo Ristorante Colomba d’Oro

Triora piange il fondatore dell’Albergo Ristorante Colomba d’Oro

Triora è stata tantissime cose, sia per il sottoscritto che per tutti coloro che l’hanno vissuta e frequentata negli anni.

Tra di esse non posso non pensare all’amata Colomba d’Oro, un’istituzione per il paese, ma anche un luogo del cuore.

Riporto qui di seguito le parole di Gianni Nicosia e di Luana Bertol per ricordare il fondatore della Colomba D’oro, Silvio Pastor, recentemente scomparso.

Non mancherà ancora occasione per tornare a parlare di Triora prossimamente. Buona lettura.

 

Un ricordo personale:
Il 18 settembre 2024 ci ha lasciati Silvio Pastor, patron de l’Hotel Ristorante “Colomba d’Oro di Triora”, un uomo che ha fatto della sua vita un esempio di visione e determinazione. Originario di Buggio, frazione di Pigna nell’entroterra ligure, Silvio non è stato solo un ristoratore di talento, ma un vero innovatore capace di unire tradizione e modernità con una visione imprenditoriale unica. Ho avuto l’onore di conoscerlo e di lavorare al suo fianco, e da quella esperienza ho imparato l’importanza del “fare”, del creare qualcosa di autentico e del migliorarsi costantemente, non solo come professionista, ma anche come imprenditore. Un esempio vivente di come la passione e l’ambizione possano trasformare un progetto in un’opera duratura. Lavorare al suo fianco mi ha insegnato a guardare oltre la cucina, a capire quanto sia fondamentale costruire qualcosa di concreto. Ho avuto l’onore di lavorare con sua moglie Marta, una cuoca straordinaria con un approccio di perfetto equilibrio tra la cucina popolare tradizionale e l’eleganza della gastronomia francese. In questo triste momento, il mio pensiero va a lei e alle figlie Simona e Sonia a cui rivolgo il mio più sentito abbraccio. I ricordi di Silvio sono tanti, ma ciò che mi resterà sempre impresso sono le sue battute taglienti e ironiche, che spesso nascondevano insegnamenti profondi. Aveva un modo unico di concepire l’imprenditoria legata alla ristorazione: tutto doveva essere radicato nel territorio, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo turistico. Triora è stata il centro della sua visione, e con il suo hotel e ristorante, La Colomba d’Oro, ha creato qualcosa di straordinario a partire dalla metà degli anni ‘60. In un’epoca in cui il turismo locale stava appena muovendo i primi passi, lui già immaginava un futuro dove la ristorazione potesse essere il cuore pulsante dello sviluppo. Tra le tante iniziative di Silvio, una è stata la fondazione insieme ad altri amici Trioresi di una proloco moderna e attrezzata, cha ancora oggi promuove il paese e le sue bellezze.Tanti giovani hanno lavorato alla Colomba d’Oro : per alcuni è stato un’esperienza di pochi mesi, per altri un’avventura durata anni, un ruolo fondamentale anche dal punto di vista sociale. La sua passione per l’ospitalità gli è valsa anche un prestigioso riconoscimento: dal 1978 al 1982, La Colomba d’Oro ha ottenuto la Stella Michelin, un risultato che ha portato lustro non solo alla famiglia Pastor, ma a tutta Triora. Silvio era molto più che un ristoratore; era un uomo che sapeva accogliere con stile e gentilezza. Le sue battute ironiche, il suo inconfondibile maglione nero, il sigaro in bocca (mai sul lavoro), e la sua immancabile presenza durante il Capodanno resteranno impressi nella memoria di chi lo ha conosciuto. Ricordo in particolare come per lui il Capodanno fosse un momento speciale. Vederlo in sala, fiero del lavoro che avevamo svolto, riempie ancora oggi il mio cuore di gioia. La Colomba d’Oro non era solo un ristorante, ma un simbolo di impegno, passione e dedizione. E Triora, grazie a lui, ha potuto vivere un capitolo di crescita e di sviluppo.
Grazie, Silvio, per tutto ciò che ci hai insegnato. Resterai per sempre un esempio di imprenditore con il cuore e la visione.

Gianni Nicosia

All’accorato ricordo di Gianni che condivido e apprezzo per le parole e l’ affetto, unisco il mio di ricordo. Con Silvio sono cresciuta. Con lui ho imparato a lavorare. Non ero a Triora ma a Ventimiglia dove Silvio aveva rilevato un albergo alla marina, Il sole mare e dove mio papà oltre che suo socio era lo chef. Ho lavorato con tante persone iniziando molto presto ma con lui ho imparato il rigore, la puntualità, scherzare e ridere ma stare al mio posto che era quello di giovane apprendista alla vita. Silvio è stato più che un insegnante. Marta in cucina con mio papà, Carla in sala e Anita perfetta segretaria e tanto altro. Una squadra unita con Silvio sempre a capo di tutto. Ho avuto l’ onore e l’ ardire a soli 18 anni, con Augusto mio marito, di avere in gestione la sua Margunaira, un ristorante storico di Ventimiglia e ricordo ancora le sue parole quando decidemmo di lasciarlo per venire a lavorare e vivere a Triora. Avevo 20 anni. Tutto questo è successo prima. Mi disse: a me Triora ha dato tanto ma anche portato via troppo. Non lasciare che accada lo stesso. Negli anni 2000 Simona ha preso in mano l’ albergo e il ristorante e con tenacia ha continuato il lavoro del padre. Problematiche piuttosto difficili da risolvere non hanno lasciato spazio affinché potesse continuare ma l’ impegno in quegli anni è stato pari agli insegnamenti di Silvio, suo padre. La vita ci fa prendere sentieri e strade diverse ma l’ affetto ed il riconoscimento per questo uomo, saranno sempre una parte fondamentale del mio percorso. Grazie Silvio…sempre infinitamente grazie. E a Marta, Simona,Sonia e tutti coloro che l’ anno conosciuto e rispettato va il mio abbraccio più stretto.

Luana Bertol

 

 

La triste realtà politica del comune di Milano

La triste realtà politica del comune di Milano

A distanza di più di un anno dalla piccola “battaglia”  contro la chiusura dell’asilo di via della Spiga a Milano,  una “battaglia” fatta di incontri, colloqui e proposte avanzate ai rappresentanti del Comune di Milano, resta una foto a testimonianza di tutto.

I locali dell’asilo, che teoricamente sarebbero serviti per le attività di potenziamento dell’attigua scuola media, in un’ottica di “razionalizzazione” degli asili milanesi, giacciono chiusi e abbandonati.

Personalmente conservo un ricordo  spiacevole di quando noi genitori abbiamo dovuto confrontarci, o meglio scontrarci, con l’arroganza della politica, con una classe dirigente, quella della giunta del sindaco Beppe Sala, che a parole si professa vicina alla cittadinanza, ai temi della scuola, dell’educazione e dell’inclusione.

E non posso dimenticare anche le promesse dei rappresentanti delle opposizioni, determinati a sostenerci. Tempo di rilasciare prontamente qualche intervista e dichiarazione sui giornali e anche questi ultimi sono scomparsi.

Comprendo benissimo che l’asilo di via della Spiga sia stato una goccia in mezzo al mare nel difficile compito di amministrare una città come Milano, e ce ne siamo fatti tutti una ragione, ma il senso di disgusto rimane.

 

 

 

 

Il banchiere di Milano arriva in edicola con la nuova ristampa targata RCS

Il banchiere di Milano arriva in edicola con la nuova ristampa targata RCS

Dal 28 marzo 2024, e nei giorni seguenti, è in distribuzione in tutte le edicole d’Italia il mio romanzo noir “IL BANCHIERE DI MILANO”, ristampato per l’occasione da RCS.
Si tratta dell”allegato n. 43 con La Gazzetta dello Sport della prestigiosa collana NOIR ITALIA.
Buona lettura a tutti.
Il quarto “appuntamento” con il banchiere sarà invece in autunno, in tutte le librerie.
Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport

Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport

Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport
È con immensa soddisfazione che  condivido la seguente notizia.
Il 28 marzo 2024, nelle edicole di tutta Italia, in allegato con la Gazzetta dello Sport, per la collana Noir Italia, arriverà Il banchiere di Milano, in una nuova e rinnovata veste editoriale.
Senza la Fratelli Frilli Editori ciò non sarebbe stato possibile.
La mia riconoscenza va a Carlo Frilli e a tutti i miei lettori, vecchi e nuovi.
Prenotate la vostra copia presso il vostro edicolante di fiducia.
Nel frattempo la saga del banchiere continua in libreria.
La zona delle ex Varesine di Milano

La zona delle ex Varesine di Milano

Amarcord per il banchiere nero

«So bene che non si può e non si deve tornare indietro. Mai! Detesto a prescindere coloro che guardano al passato come ad un paradiso perduto al cui ricordo versano lacrime.

Quella tipologia umana mi ripugna, ma concedimi almeno di provare odio e rabbia, sentimenti decisamente più consoni alla mia natura. Odio che alimenta odio…

A proposito ti ho mai detto che rimpiango perfino la zona delle ex Varesine quando essa era già abbandonata? Rispetto ai moderni grattacieli, la trovavo decisamente più interessante dal punto di vista umano: vera terra di nessuno, quasi di confine, in cui alle prime luci della sera comparivano prostitute, transessuali, tossici e tutta quella serie di disperati che popolano la città di notte.

In alcune sere d’autunno, quando ancora calava una fitta e meravigliosa nebbia, lì, alle ex Varesine, coglievi la vera essenza di questa città: un muro di apparenza e di ostentazione eretto per nascondere desolazione umana e infelicità.

So che la mia visione è in controtendenza, ma poco importa» aggiunse il banchiere ironico, sfogliando la playlist del suo cellulare in cerca di un brano da ascoltare.

Per Sforza la musica era fondamentale e irrinunciabile in quei momenti di elucubrazioni notturne.

Optò per Little Green Bag di George Baker, pubblicato nel 1969.

Tratto dal quarto romanzo della serie del banchiere di Milano di prossima pubblicazione