Sul Carrobbio vegliava e incombeva la Torre dei Malsani, lacerto dei fasti imperiali romani, mozzicone della torre che forse aveva una gemella e tra le due, si dice, s’apriva una porta, la Porta Ticinensis, quella che chiudeva fuori l’omonimo quartiere sottostante.
La Torre era un ricettacolo di malattie e i malati lenivano le piaghe purulente e le tossi catarrose e sanguinose con l’acqua del pozzo, considerata miracolosa, che stava all’interno. Probabilmente era la sola acqua a disposizione dei lebbrosi, dei colerosi, dei rattrappiti, dei tisici… Tutti lì riuniti assieme in un valzer di morte quando il “feral morbo”, la peste, calava sui borghigiani.
Un sentore tanto di morte quanto di rivalsa aleggiava perenne sul Carrobbio. I più nemmeno si fermavano a bere un bicchiere di vino oppure a desinare nel paio di osterie che vi si affacciavano. La gente comune preferiva fare due passi in più ed inoltrarsi nel delta di vicoli che da qui si dipartiva, per poter mangiare un piatto di pollo arrostito, una zuppa di cipolle e patate, o magari la più tipica cassoeula, a base di verze e maiale.
“La Gorgone di Milano” ha fatto il suo esordio in Urban Center, il bel salotto culturale di Milano, in una sera di forte vento che ha spazzato la città in modo impietoso: lunedì 25 marzo 2019.
L’aria gelida, giunta a sedare i tepori primaverili, ha fatto da cornice alla presentazione del primo noir speleologico milanese edito coraggiosamente dalla Fratelli Frilli Editore.
Scritto da speleologi per un pubblico non facilmente impressionabile per le tematiche trattate, “La Gorgone di Milano” è stata introdotta con astuzia intellettuale e simpatia da Gianluca Margheriti, scrittore meneghino e cultore di tutto ciò che è legato alla città. La sua ironia ha smorzato l’alone orrorifico evocato dalla Gorgone.
“La Gorgone di Milano” lo ha pietrificato, come è nella sua natura, ma non al punto da impedirgli di sottoporre gli autori presenti ad una serie di domande sulla genesi del libro.
A fare da padrone di casa Alfredo Spaggiari, mente e cuore di Urban Center, anch’egli catturato dalla Gorgone e dalle sue pericolose inclinazioni sotterranee, speleologiche ed esoteriche.
(La foto che ritrae i due scrittori-speleologi nei pressi di uno dei luoghi dei delitti della Gorgone è di Riccardo Mari)
Fresca di stampa a tal punto che noi autori non abbiamo avuto ancora il piacere di tenerla fra le mani perchè, mentre il sottoscritto mette insieme queste poche righe, il volume sta per arrivare dalla tipografia alla distribuzione…
“La Gorgone di Milano” (Fratelli Frilli Editori) giungerà fisicamente nelle mani di noi autori il giorno stesso in cui avremo il piacere di raccontarla e presentarla al pubblico. A introdurci ci sarà lo scrittore milanese Gian Luca Margheriti che di Milano se ne intende parecchio e saprà districarsi nei labirinti, non solo sotterranei, di cui si parla nel libro. Vi aspettiamo dunque lunedì 25 marzo alla ore 18.00 presso Urban Center, Galleria Vittorio Emanuele II, (angolo Piazza della Scala)
Ci siamo. Finalmente per noi autori, Gianluca ed il sottoscritto, è giunto il momento di darne il lieto annuncio…Un anno di lavoro, vissuto con tanta passione e dedizione, alternando le esplorazioni speleologiche sotto la città alle ore trascorse alla tastiera a scrivere. Per noi “La Gorgone di Milano” è l’inizio di un viaggio avventuroso e inquietante in compagnia di Sirio. Soltanto l’inizio. Buona lettura.
Gianluca e Ippolito
“La Gorgone di Milano”, un nuovo, coinvolgente giallo firmato Ippolito Edmondo Ferrario e Gianluca Padovan, sbarca in libreria, edito da Fratelli Frilli Editori.
Questa volta, la proficua collaborazione fra lo scrittore milanese e lo speleologo di adozione meneghina ha portato alla realizzazione del primo avvincente noir scritto a quattro mani dalla coppia e ambientato nei misteriosi luoghi sotterranei della città della Madonnina.
Silvio Furlan, classe ‘63, è un single incallito con un matrimonio archiviato e figli ormai adulti. Speleologo e bibliotecario, da decenni esplora il sottosuolo di Milano, tanto da essere considerato un esperto della speleologia in cavità artificiali. A lui si rivolge Mons. Luigi Servidati, parroco della basilica di S.Eustorgio, per affidargli l’incarico di studiare alcuni luoghi al di sotto dell’edificio religioso. Già svariati anni prima, il suo predecessore Mons. Egisto Pozzoni aveva interpellato Furlan per la stessa ragione, autorizzandolo ad esplorare solo una determinata area dei sotterranei e impedendogli di smurare un misterioso cunicolo.Addentrandosi in corridoi e gallerie ormai dimenticati, calandosi in stretti pozzi e cripte, lo speleologo milanese si troverà ben presto a dover far luce su una serie di efferati omicidi e fitti misteri che affondano le proprie radici nella millenaria storia del quartiere Ticinese. Furlan scoprirà, così, il mistero della Gorgone di Milano, dal leggendario mostro della mitologia greca con serpenti al posto dei capelli e la capacità di trasformare in pietra chiunque lo guardi negli occhi. In “La Gorgone di Milano” emerge una profonda conoscenza del capoluogo lombardo e del suo sottosuolo, ampiamente esplorato dagli stessi autori e da loro descritto anche in altri libri. L’alone di segretezza che da sempre caratterizza i siti ipogei si lega, in quest’opera, a un’appassionante vicenda investigativa che, fra suspense ed intrighi, riesce a tenere con il fiato sospeso il lettore che si addentra nelle sue pagine come il protagonista nei cunicoli sotterranei.
“La Gorgone di Milano”, Fratelli Frilli Editori,€ 14.90, è in distribuzione dal 25 marzo nelle migliori librerie
Il booktrailer, che accompagna l’uscita del libro, vede l’attore Alberto Bergamini interpretare lo speleologo Sirio Furlan. Regia di MarzioMirabella, soggetto di Massimo Santimone.