Calici di Basura. Quando vino, sottosuolo e suggestioni incontrano la letteratura noir

Calici di Basura. Quando vino, sottosuolo e suggestioni incontrano la letteratura noir

Mancano pochi giorni all’ultima presentazione del quarto romanzo del banchiere prima della pausa estiva.

Vi aspetto, dopo l’incontro di Bonassola, per un evento unico nel suo genere grazie alla Cantina Durin, al comune di Toirano e al ristorante Mamà che hanno reso tutto ciò possibile.

Alberto Bergamini reciterà alcuni estratti tratti dall’ultimo libro del banchiere e Simona Cappelli dialogherà con il sottoscritto.

Nella profondità delle grotte. Accompagnati dal vino più amato dal banchiere nero.

Vi aspetto.

Ippolito E.Ferrario

 

Toirano si illumina di gusto e mistero:

27 giugno 2025

va in scena “Calici di Básura” nella Grotta di Santa Lucia Inferiore Toirano (SV) –

Un appuntamento imperdibile tra enogastronomia, cultura e suggestione:

venerdì 27 giugno 2025 alle ore 17:00,

L’incantevole Grotta di Santa Lucia Inferiore a Toirano ospiterà Calici di Basura, evento esclusivo che unisce la magia della terra ligure alle eccellenze del suo territorio.

Protagonista della serata sarà l’anteprima del Básura Obscura, vino spumante metodo classico extra brut 2019, affinato per ben 60 mesi nelle grotte di Toirano, realizzato dall’Azienda Agricola Durin, storica realtà vitivinicola del Ponente ligure.

Un vino nato “nella roccia”, che promette complessità e profondità uniche.

La degustazione sarà impreziosita dalle creazioni gastronomiche di Mama pizzeria e piccola cucina.

“Calici di Básura” non è solo vino e cibo: è anche letteratura, mistero e conoscenza

Parteciperanno all’evento:

Ippolito Edmondo Ferrario, giallista milanese, con la presentazione del suo libro I fantasmi del banchiere nero. La quarta indagine di Raoul Sforza (Fratelli Frilli Editori), introdotto da Simona Cappelli.

Seguirà un reading letterario a cura dell’attore e doppiatore Alberto Bergamini;

Aprirà la serata Andrea Briano, docente ONAV con l’intervento “Vino, suolo e sottosuolo”.

L’iniziativa è promossa dal Comune di Toirano con il patrocinio del Ministero della Cultura, in collaborazione con Azienda Vinicola Durin e Da Mamà – Ristorante-pizzeria.

Un’occasione unica per vivere la Liguria più autentica, dove vino, storia e natura si incontrano nelle profondità della terra.

Prenotazione obbligatoria.

Per informazioni e prenotazioni:

Laura Oliveri +39 338 5355002 – Kety Sbarra +39 345 0902990

P.S.

L’ambiente fresco e umido delle grotte rende ancora più affascinante l’atmosfera: è consigliato indossare scarpe da ginnastica e un abbigliamento comodo.

 

Il banchiere nero e di Bonassola…

Il banchiere nero e di Bonassola…

Un sentito ringraziamento alla redazione de Il secolo XIX e alla giornalista Patrizia Spora per aver dato risalto, dalle pagine del quotidiano ligure, al banchiere nero e alla sua prima graphic novel che vede un’insolita Bonassola a fumetti.

I prossimi appuntamenti con le presentazioni dei libri del banchiere sono fissati per giugno e si terranno in Liguria.

Rimanete sintonizzati.

 

 

 

 

 

La Pensione Moderna di Bonassola nelle pagine del romanzo noir I diavoli di Bargagli

La Pensione Moderna di Bonassola nelle pagine del romanzo noir I diavoli di Bargagli

La Pensione Moderna di Bonassola nelle pagine del romanzo noir I diavoli di Bargagli

Raoul si rilassò, guardando l’intreccio creato dai rami di quei pini marittimi all’ombra dei quali era cresciuto.
Si sentì preda della nostalgia per quegli anni lontani in cui era solo un ragazzo e non aveva ancora provato sulla sua pelle i dolori della vita.
La sua Arcadia era lì, in quei luoghi assolati d’estate e solitari in inverno, in quel giardino, lungo i muretti di pietra, sotto le piante di eucalipto, all’ombra della ferrovia che passava lì accanto.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
(Photographer Chiara Marinucci Model: Beatrice Ginevra Parozzi)
Il ritorno del banchiere nero

Il ritorno del banchiere nero

A distanza di circa un anno Raoul Sforza, il banchiere nero, si appresta ad andare in tipografia. L’appuntamento con il secondo romanzo è fissato per fine marzo in libreria.

I diavoli di Bargagli. Stay Tuned!

 

Quando lo scrittore viene raccontato da un altro scrittore

Quando lo scrittore viene raccontato da un altro scrittore

-Lo sai che ho parlato di te nel mio libro sul Ponente Ligure?-

-No…Stai scherzando?! Non so niente- rispondo io perplesso. Mi sembra di cadere dal pero.

-Come è possibile che nessuno ti abbia avvisato?- insiste Alberto

-Credimi. Io non ne so niente. Ma davvero hai scritto di me?-…

 

Per un po’ di tempo io e Alberto non ci siamo sentiti. Persi di vista, si dice. La distanza di certo non aiuta così come l’aver messo su famiglia, o averla ampliata, come nel mio caso. Gli impegni quotidiani, lavoro, figli… si cerca di incastrare tutto alla perfezione o quasi. A volte si riesce, ma qualcosa, in questa continua “mediazione” che è la vita, si lascia purtroppo indietro.

La telefonata dell’altro giorno mi ha riportato indietro di qualche anno. Era da poco uscito per i tipi della Frilli Editore il mio romanzo noir “Il pietrificatore di Triora”, la mia prima incursione nel genere dopo alcune guide dedicate all’entroterra ligure di Ponente. Mi ci ero buttato a capofitto, con l’entusiasmo del pivello, in un’epoca in cui tutti scrivevano un noir. Per la verità anche oggi tutti scrivono noir. Potevo essere da meno? Misi in moto un personaggio strambo, un detective privato, ex gallerista milanese. Dovevo attingere al mio presente lavorativo, quello di gallerista appunto. Non posso giudicare il risultato, ma a qualcuno il libro piacque. L’ambientazione non poteva che essere Triora, la mia ossessione…Questo borgo così lontano da Milano, ma tanto radicato nel mio inconscio. Una passione prossima alla paranoia per la bellezza cupa e suggestiva di un paese legato alla stregoneria e ad oscure vicende storiche.

Il libro uscì e con esso articoli, recensioni, alcune lusinghiere. E poi ne venne una, scritta da un certo Pezzini, avvocato in quel di Sanremo. Costui teneva una rubrica, denominata “Il Fanfulla”, sul settimanale locale La Riviera.

Il pezzo era intitolato “Il lombardo che canta Triora”. Lo lessi tutto d’un fiato. Pensai che mai avevo letto parole più belle, sincere e spassionate su di un mio libro. Ecco qui di seguito l’articolo del 26 gennaio 2007…

Albergo Colomba d’Oro di Triora. Un giovane scapigliato lombardo e la malia di un paese appiccicato alla montagna più alta della Liguria. Colazioni pantagrueliche al mattino, una terrazza buttata su boschi e coppi rosseggianti nel sole d’ottobre. Di notte, nei boschi ancora pieni di caldo dell’estate, una camminata tra suoni, odori e parole evocative. Tutto questo sarà la maratona letteraria che si terrà a Triora il 21 ottobre con la partecipazione di Andrea Pinketts ed Ippolito Edmondo Ferrario. Quest’ultimo ha scritto un bel noir, Il pietrificatore di Triora, che si legge velocemente e tutto d’un fiato. Ricorda molto da vicino il Pinketts di Lazzaro Santandrea quello prima maniera per intenderci. Il bello è che il giovane Ferrario ha creato – a Triora – lui che è lombardo nel midollo più intimo – e precisamente vive a Milano dove gestisce una galleria d’arte neanche troppo modesta – una sorta di festival della letteratura stregonesca. In ciò è stato aiutato dalla giovane patronne dell’Albergo Colomba d’Oro che l’ha aiutato e ne ha ricevuto davvero un’incoronazione solenne nel romanzo. Anche se non ne avrebbe avuto bisogno vista la genuinità della struttura e la bellezza misteriosa ma semplice di questo ex-convento trasformato fatescamente in albergo dalle mille delizie.

Il libro di Ferrario è da leggere. Vi ricordate quando da bambini prendevamo in mano un libro che ci catturava occhi e mente per un pomeriggio? La malia sarà la stessa per chi è appassionato del genere noir condito con fantasia e senso tattico della realtà. Il Ferrario è intraprendente ed ha saputo impastare un intreccio dove la mano esercitata dello scrittore di pezzi ad hoc per Tutto Turismo si mescola maliziosamente con alcune trovate degne di un nuovo astro nascente della letteratura locale.

Il bello è che Triora, Sanremo, Molini e la Liguria delle nostre zone si sentono anche all’olfatto leggendo la pagine di questo libro edito dalla Frilli.

Ciò che colpisce è che promoter delle nostre zone sia proprio un lombardo il quale ha saputo assimilare sotto pelle – in modo davvero stregonesco e quasi misterico – il senso di Liguria. Un personaggio chiave del romanzo sarà proprio un ligure puro come l’acqua dei nostri torrenti, il quale parla pochissimo, a mezzo di frasi sempre tronche e quasi reticenti, ma interviene quando meno te lo aspetti con una bruschezza che risolve tutto. Come i liguri – Ferrario – chissà perché – mi ha ricordato un poco un francese che aveva scritto un libro bellissimo e crudo – ti sembrava di leccare uno scoglio tanto sapeva di mare in certe scene – sulla Puglia: Gli Scorta. Probabilmente sarà un mutante pure lui. Va detto che il ragazzo possiede anche un’innata inclinazione mercantile la quale aiuta molto e lo aiuta nei suoi vernissage letterari. Va bene anche questo. Quello che dispiace potrebbe essere il fatto che un lombardo canti Triora, anziché un ligure: cazzi nostri.

Ci dovevamo pensare prima.

Alberto Pezzini

Torniamo, con uno scarto di undici anni, alla telefonata con la quale ho aperto questo articolo.

Che fare dunque?

Con la sua voce che è rimasta immutata nel tempo, la sua cadenza sanremasca, Alberto mi ha ricordato quegli anni passati, la libertà di vederci, certe serate pazzesche fra Triora, Apricale, con ulteriori incursioni che arrivavano a Finalborgo, passando per Ventimiglia. Quante risate, aneddoti. Si rideva di gusto.

Non c’è stata malinconia nel nostro amarcord, ma consapevolezza che certe cose cambiano. Che si voglia o no. Eppure, nonostante tutto, quel sottile filo che c’era allora e che ci legava non si è spezzato. Magari per qualche anno è diventato sottile, invisibile, ma esso c’era. La curiosità allora è stata devastante. Dopo aver salutato Alberto non ho potuto non ordinare il suo Viaggio nel Ponente ligure. Il confine sconosciuto. Cahier di viaggio, Historica Edizioni, (www.historicaedizioni.com).

Il libro mi è arrivato oggi. Da circa tre ore è qui davanti a me. L’ho sfogliato con avidità, ma con troppa fretta. Ho visto e riconosciuto nomi e volti. Paesi, borghi e cose buone che ho assaporato durante cene conviviali. E poi sono corso a Triora, a leggere quelle pagine dove Alberto mi ha inserito. Ero quasi tentato di riportarne alcuni stralci, ma poi mi sono detto che non è giusto. Piuttosto fate come me, ordinatelo questo libro. Mi sembra che Alberto lo abbia scritto con quella necessità che a volte si ha di imprimere su di un pezzo di carta certe cose. Spesso i ricordi. Per tenerli vivi e forse perché si ha la paura che un giorno andranno persi. E questi ricordi Alberto li ha scritti con il cuore.