Gunther Sander torna in 44 gatti in noir

Gunther Sander torna in 44 gatti in noir

Dopo Ultimo Tango a Milano il maggiore italo tedesco Gunther Sander torna in libreria in una straordinaria raccolta di racconti noir, targata Frilli, curata dallo scrittore Armando d’Amaro. Questa volta il tema dei racconti, tutti rigorosamente noir, sono i felini. La raccolta che segue quella uscita l’anno scorso intitolata “Una finestra sul noir” è anch’essa dedicata alla memoria di Marco Frilli, fondatore dell’omonima casa editrice genovese. Qui di seguito un estratto del racconto Un gatto fortunato di Ippolito Edmondo Ferrario.

 

Katanga, il colosso congolese, tamburellava con le dita sulle guancette di legno della 45 che teneva appoggiata sulle ginocchia. Ad intervalli accarezzava la canna brunita. -Sei nervoso?- gli chiese Gunther seduto al suo fianco, al posto di guida, con una Gitanes accesa che gli pendeva dalle labbra. Ad ogni tiro il bagliore rossastro illuminava il volto squadrato del tedesco. -No. Ma, non mi sono mai piaciute le attese- specificò Katanga tenendo lo sguardo fisso sull’ingresso del locale. Qualche cliente, di tanto in tanto, usciva alla spicciolata sotto il diluvio universale di quella fredda notte milanese. -Bravi, andatevene a casa- mormorava ansioso Gunther nell’osservarli. Era da più di un’ora che erano parcheggiati lì, a bordo di un’alfa Romeo Giulia color crema. Il crucco avrebbe preferito una macchina dal colore meno appariscente, ma Albert aveva recuperato quella. Ed era proprio Albert che avrebbe dovuto dare il segnale di via libera. Doveva affacciarsi all’uscita del locale, accendersi una sigaretta e intrattenersi con il buttafuori. Quello sarebbe stato il segnale convenuto. Gunther era stato chiaro in merito. Fino a quando nel night ci sarebbero stati clienti, non sarebbero entrati. -Mi sembra di essere ritornato indietro negli anni. Quelle infinite attese nella boscaglia, acquattati come topi, magari sotto l’acqua, in attesa dei ribelli- mormorò Gunther tornando con la memoria ai tempi del Congo.-Qui siamo all’asciutto almeno- scherzò Katanga mettendo in mostra una dentatura perfetta e bianchissima. Erano le tre del mattino e il pacchetto di Gitanes stava accartocciato sul cruscotto della Giulia. Gunther dava segni di impazienza. -Scommetto che è dentro che fa il cretino con qualche troia- ringhiò Gunther spazientito. A quella parole, sulla porta del locale, comparve lui, Albert. Indossava il suo giubbotto di pelle, pantaloni a zampa e scarpe Barrows a punta. -Cristo, sembra un ballerino- commentò Gunther rimettendosi dritto sul sedile e guardando con attenzione ai gesti dell’amico. Costui si guardò un po’ intorno. Non aveva mai smesso di piovere, Si posizionò in prossimità della porta, accanto all’uomo del clan che faceva la selezione dei clienti. Era una vecchia conoscenza di Gunther, uno con un passato nell’anonima sequestri. Albert si accese una sigaretta e iniziò a scambiare quattro chiacchiere con l’uomo che non sembrava molto affabile.-Andiamo- tagliò corto Gunther infilandosi il passamontagna in testa e controllando l’arsenale un’ultima volta. Indossava un impermeabile lungo, sotto il quale celava un fucile a pompa in calibro 12 con la canna accorciata per renderlo più occultabile. In tasca aveva anche due bombe a mano.

 

Alcune recensioni, in ordine sparso, del noir “Ultimo tango a Milano”

Alcune recensioni, in ordine sparso, del noir “Ultimo tango a Milano”

No frills. Senza fronzoli. Lo stile di Ferrario si impone subito e piace. Del resto, la storia che racconta è talmente serrata che una parola di troppo disturberebbe il lettore, catturato fin dalle prime pagine.

Bel personaggio questo ex mercenario, segnato dalle atrocità viste (e perpetrate?) e dalla tragica morte del figlioletto. Lo troviamo alla guida di un night club nella Milano da bere degli anni Ottanta. Quattro pareti luccicanti e un bar che lo distolgono dal pensare e dal soffrire. Forse.

In questo vuoto interiore nel quale Sander ha cercato rifugio, piomba una storiaccia di droga che coinvolge due ragazzi e un ex commilitone, Albert. La cortina protettiva che il maggiore ha creato intorno a sé crolla improvvisamente. Ed è un bene, perché l’indagine che Sander porterà avanti con tenacia e lungimiranza lo riporterà alla vita.

Poche volte mi è capitato di fare il tifo per un protagonista che, diciamolo, non si dà molto da fare per attirare le simpatie del lettore. Ferrario dosa con maestria i momenti di cui Sander dona qualcosa di sé: sono come le briciole che Pollicino segue per tornare a casa. Dobbiamo farne tesoro, perché potrebbero sparire.

Una prova che mi ha convinto questa di Ippolito Edmondo Ferrario, che ha messo a frutto la sua profonda conoscenza della storia del Congo negli anni Sessanta e ne ha fatto lo sfondo di questo Noir che vi consiglio di leggere.

Quattro stelline.

Recensione: Ultimo tango a Milano, di Ippolito Edmondo Ferrario

Ultimo tango a Milano Ci sono sempre delle scale che scendono, composte da tanti o da pochi scalini. Ma scendono. Una rampa può condurre in una cantina, in un sordido seminterrato, in un locale affollato o semideserto… «“Ciao Katanga. Come butta stasera?” gli domandò Gunther presentandosi alla porta e gettando lo sguardo verso le scale che scendevano. A illuminarle, l’insegna al neon verde smeraldo con la scritta in corsivo Bodega». Una pagina dopo l’altra e si ha l’impressione che i bagliori della guerra civile congolese si riflettano almeno nel nome di un locale notturno, il night club Bodega per l’appunto, nonché in una Milano degli anni Ottanta, dove pare che ognuno abbia un’inestinguibile sete di vivere. Ma la metropoli non fa sconti. E non è il solo ammonimento del romanzo, il quale si presenta come la prima indagine del maggiore Gunter Sander, perché l’ex mercenario si troverà, suo malgrado, a fare una scelta: continuare a invecchiare nei ricordi e nelle sotterranee notti milanesi oppure dare un senso ai propri anni che passano. Scritto da Ippolito Edmondo Ferrario, il romanzo noir Ultimo tango a Milano è uno spaccato di vita innanzitutto e soprattutto notturna, con le sue contraddizioni e le sue regole. Proprio nella frenesia di voler vivere, ma nell’ignoranza di certi taciti e labili equilibri tra stupidi, balordi e malavitosi, si scatena il dramma della morte, dell’esecuzione, del torbido mulinello che afferra colui che non sa esistere del proprio. Non si fanno sconti: «… “Il destino è sempre quello. Alla legge della strada nessuno può sfuggire,” sentenziò Gunther aspirando una boccata di Gitanes, le stesse sigarette che fumava in Congo». Il resto è tutto da leggere, cogliendovi quanto ributtato dai marosi della vita, ovvero dall’oceano infinito nel quale, troppo spesso, navighiamo ignari.

Gianluca Padovan

Ultimo tango a Milano. Un noir meneghino com’è nelle corde dell’autore. Ippolito Edmondo Ferrario non è nuovo a discettarsi dallo scrivere riguardo al Congo e ai mercenari che hanno combattuto quella guerra. Il protagonista di questo noir è Gunther un tedesco cresciuto a Milano in porta Garibaldi e proprietario del Bodega un Night in voga negli anni 80. Il capolavoro di quest’opera non consta tanto nel plot narrativo, ma nella caratterizzazione del suo protagonista. Sembrerà un’ovvietá ai più ma senza Gunther il libro non esisterebbe. Milano monolitica come sempre questa volta fa da sfondo. Il lettore viene accompagnato sin dalle prime righe in un viaggio dentro l’anima martoriata del protagonista. Possiamo sentire sanguinare in forma di rimorsi e di rimpianti i suoi più intimi pensieri. La sua estrema voglia di farla finita e la codardia attraverso l’alcool di vivere ogni giorno. Un libro pregno di sentimenti uno yin e uno yang dove tutto ciò che è bene è anche male e viceversa, tutto raccolto in una persona sola. Un noir che se letto con la chiave giusta è un pugno nello stomaco del lettore che non potrà non commuoversi ai deja Vu di Gunther e le sue lacrime non potranno non essere le loro. Attendiamo fiduciosi un’altra avventura di questo personaggio.

Riccardo Sedini

Un trailer concepito nel freddo inverno milanese

Un trailer concepito nel freddo inverno milanese

Era una fredda sera d’inverno quando ci siamo ritrovati nel dopo cena a vagare per una città deserta. L’idea era quella di tornare sui luoghi descritti o meglio evocati dalle pagine del mio noir “Ultimo tango a Milano” (http://shop.frillieditori.com/index.php?id_product=631&controller=product).

Ad accompagnare il sottoscritto c’erano Riccardo Mari, irriverente fotografo e scrittore milanese (https://riccardomari.com) e Daniele Savarè autentico gentleman, ideatore del marchio di abbigliamento Connection Knitwear & Clothing (http://connectionknitwear.co.uk). Ne è nato un servizio fotografico unico nel suo genere. Ci siamo mossi in quella zona che va da piazza Diaz a piazza Sant’Alessandro in Zebedia a bordo di un’affascinante Lancia Flavia coupè. Gli scatti di quella sera sono stai poi successivamente utilizzati per un montaggio a cura del bravo Marzio Mirabella. A dare voce alle pagine del libro è giunta la voce di Alberto Bergamini, noto attore di teatro e di cinema e ottimo doppiatore (http://www.albertobergamini.com). L’interpretazione di Alberto è stata puntuale, impareggiabile. Da tale sinergia di personaggi e artisti è nato questo trailer. Più di tredici minuti di emozionante lettura accompagnata dalle immagini di quella sera. Il modo più originale per accompagnare il lettore nel mondo di “Ultimo tango a Milano”. Buona visione e buon ascolto.

 

 

Presentazione del romanzo “Ultimo Tango a Milano”

Presentazione del romanzo “Ultimo Tango a Milano”

Presentazione del romanzo “Ultimo Tango a Milano”

di Ippolito Edmondo Ferrario Fratelli Frilli Editori

Giovedì 10 maggio, dalle ore 19.00, presso la libreria Parole&Pagine.

Ad introdurre la serata il giornalista e scrittore Roberto Allegri

 

Giovedì 10 maggio 2018, a partire dalle ore 19.00, si terrà presso la libreria Parole&Pagine (C.so di Porta Nuova, fronte civico 32, 20121, Milano) la presentazione del romanzo noir “Ultimo Tango a Milano”, di Ippolito Edmondo Ferrario, edito da Fratelli Frilli Editori. La serata verrà introdotta dal giornalista e scrittore Roberto Allegri. Si tratta di un avvincente giallo, che ripercorre gli itinerari e i luoghi reali della “Milano da bere” degli anni ’80. Il protagonista del libro, Gunther Sander: ex-mercenario tedesco che negli anni ’60 ha combattuto in Congo, gestisce ormai da qualche tempo il Bodega; noto night-club di Milano. Dopo la prematura scomparsa del figlio Alain, avvenuta diversi anni prima, la vita di Gunther si trascina senza alcuno scopo apparente. L’inaspettato arrivo dell’amico ed ex-commilitone Albert, in concomitanza con una storia di droga e la tragica morte di due giovani, gli daranno una scossa e lo porteranno ad investigare sulla vicenda. Per scelta di Ferrario, i diritti d’autore di “Ultimo Tango a Milano” saranno devoluti alla Fondazione de Marchi (Milano), che dagli anni’70 si colloca al fianco dei bambini in cura presso la Clinica Pediatrica de Marchi e delle loro famiglie. Ippolito Edmondo Ferrario è autore di numerosi saggi e romanzi. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo le edizioni 2018, 2015 e 2013 di “Alla scoperta di Milano sotterranea” (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori).

Ufficio Stampa Ippolito Edmondo Ferrario: Fratelli Frilli Editori Tel. 010. 3071280 Ardeche Comunicazione Tel. 02.2367048 r.a. www.ippolitoedmondoferrario.it/ Facebook.com – Ultimo tango a Milano Booktrailer: www.youtube.com/watch?v=2umQWqy927g

Sui luoghi del romanzo noir “Ultimo Tango a Milano” in compagnia di due personaggi molto particolari

Sui luoghi del romanzo noir “Ultimo Tango a Milano” in compagnia di due personaggi molto particolari

Una sera di marzo, piuttosto fredda (anzi freddissima, sembrava gennaio!) ho voluto visitare, per l’ennesima volta, alcuni dei luoghi in cui ho ambientato il noir Ultimo tango a Milano.

Per l’occasione sono stato affiancato da due personaggi singolari. Il primo è Riccardo Mari, eclettico fotografo milanese, artista, pittore e da qualche mese anche scrittore (è autore del romanzo Polimero da poco in libreria).

Il secondo è Daniele Savarè, creatore del singolare e raffinato marchio di abbigliamento Connection Knitwear and Clothing (http://connectionknitwear.co.uk). Tutti e tre, seppur infreddoliti, abbiamo percorso le vie che nei mesi prima Gunther Sander, protagonista del mio romanzo, aveva percorso a piedi o a bordo della sua Alfa Romeo Alfetta. Non disponendo dell’automobile del protagonista, Daniele ha pensato bene di presentarsi a bordo di una bellissima Lancia d’epoca. Tra scatti fotografici, ironia ed eleganza (quest’ultima impersonata da Daniele) è nato un servizio fotografico unico nel suo genere. Vi invito a godere questi scatti che evocano fortemente le atmosfere di Ultimo tango a Milano.