Il banchiere nero e di Bonassola…

Il banchiere nero e di Bonassola…

Un sentito ringraziamento alla redazione de Il secolo XIX e alla giornalista Patrizia Spora per aver dato risalto, dalle pagine del quotidiano ligure, al banchiere nero e alla sua prima graphic novel che vede un’insolita Bonassola a fumetti.

I prossimi appuntamenti con le presentazioni dei libri del banchiere sono fissati per giugno e si terranno in Liguria.

Rimanete sintonizzati.

 

 

 

 

 

Grande successo di pubblico per la seconda presentazione milanese del romanzo I fantasmi del banchiere nero

Grande successo di pubblico per la seconda presentazione milanese del romanzo I fantasmi del banchiere nero

Un sentito ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti ieri sera alla presentazione de I fantasmi del banchiere nero presso Bibliothe Milano la cui ospitalità è stata impeccabile.
Siete stati tantissimi e purtroppo alcuni di voi non sono riusciti a entrare.

Un grazie di cuore per la partecipazione e un grazie speciale a Patrizia Gallini di Ardechè Comunicazione per la realizzazione di una serata perfetta.

 

Venezia, 18 gennaio 1944. Inizia la deportazione degli ultimi bambini ebrei verso i campi di sterminio

Care lettrici e cari lettori,
con l’approssimarsi del 18 gennaio desidero condividere questo passaggio, particolarmente doloroso e intenso, tratto dal romanzo “I fantasmi del banchiere nero. La quarta indagine di Raoul Sforza”, nel quale è la Storia, quella vera, che diventa protagonista.
Il 18 gennaio 1944 è una data dolorosa che non si può dimenticare: inizia infatti il trasferimento degli gli ultimi bambini ebrei rimasti a Venezia, il cui destino era rimasto incerto per qualche tempo.
Anche loro, come altri, vengono definitivamente deportati verso il Campo di Fossoli e successivamente nei campi di sterminio in Germania. 
A Mario, Lino, Sergio e Mara va il mio pensiero.
Per sempre.

Venezia, protagonista della nuova indagine del banchiere

Venezia, protagonista della nuova indagine del banchiere

All’alba, una caligine spettrale si era levata lenta dai canali raggiungendo i piani più alti di case e palazzi. Venezia, in giorni come quello, sembrava sospesa in un’atmosfera fiabesca alla quale i suoi pochi abitanti erano abituati.

Chi era nato e cresciuto in Laguna non si stupiva di come essa potesse mutare aspetto repentinamente.

Le calli, i campi e le fondamenta, da luoghi ridenti e affollati di turisti, potevano diventare improvvisamente solitari, gravidi di silenzi a tratti angoscianti.

 

Tratto da “I fantasmi del banchiere nero. La quarta indagine di Raoul Sforza” di Ippolito E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2024