da Ippolito Edmondo Ferrario | Ott 1, 2024 | News
All’alba, una caligine spettrale si era levata lenta dai canali raggiungendo i piani più alti di case e palazzi. Venezia, in giorni come quello, sembrava sospesa in un’atmosfera fiabesca alla quale i suoi pochi abitanti erano abituati.
Chi era nato e cresciuto in Laguna non si stupiva di come essa potesse mutare aspetto repentinamente.
Le calli, i campi e le fondamenta, da luoghi ridenti e affollati di turisti, potevano diventare improvvisamente solitari, gravidi di silenzi a tratti angoscianti.
Tratto da “I fantasmi del banchiere nero. La quarta indagine di Raoul Sforza” di Ippolito E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2024
da Ippolito Edmondo Ferrario | Feb 9, 2024 | News
Il banchiere di Milano presto in tutte le edicole d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport
È con immensa soddisfazione che condivido la seguente notizia.
Il 28 marzo 2024, nelle edicole di tutta Italia, in allegato con la Gazzetta dello Sport, per la collana Noir Italia, arriverà Il banchiere di Milano, in una nuova e rinnovata veste editoriale.
Senza la Fratelli Frilli Editori ciò non sarebbe stato possibile.
La mia riconoscenza va a Carlo Frilli e a tutti i miei lettori, vecchi e nuovi.
Prenotate la vostra copia presso il vostro edicolante di fiducia.
Nel frattempo la saga del banchiere continua in libreria.
da Ippolito Edmondo Ferrario | Giu 27, 2023 | News
Milano come Lampedusa?
E se Milano dovesse mai subire un’immigrazione di proporzioni colossali come quella raccontata nel mio libro, il sindaco Sala pronuncerebbe le stesse parole del sindaco Villa?
“Prima di essere un sindaco sono un uomo e, come tale, è mio dovere soccorrere chi ha bisogno.
Milano non si salva restando a guardare.
Stiamo vivendo in prima persona la tragedia di luoghi come Lampedusa, abbandonati a sé stessi, dimenticati, dove la gente muore in mare prima di raggiungere terra.
Io non ci sto!
Piazza del Duomo è il nostro Mediterraneo e io cercherò di salvare più vite possibile. Adesso tornerò in piazza a coordinare gli aiuti.
Chi desidera dare una mano è benvenuto, gli altri restino pure a guardare”, concluse Villa tutto d’un fiato.
Tratto da “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” di Ippolito E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori
da Ippolito Edmondo Ferrario | Giu 13, 2023 | News
Cannoneggeremo i barconi!
Il Villa di oggi era lo stesso che fino a qualche mese prima era l’alfiere del sovranismo italico e che non perdeva occasione di promettere di fermare l’immigrazione clandestina a ogni costo.
“Cannoneggeremo anche i barconi, se saremo costretti a farlo per difendere i confini della nazione!”, aveva recitato in più di un comizio, eccitando i suoi più beceri sostenitori.
Sforza sghignazzò ripensandolo allora e guardandolo adesso, pronto a soccorrerli come una crocerossina.
Il banchiere lo disprezzava, ma ne riconosceva il trasformismo spinto all’eccesso come una qualità.
In fondo anche il banchiere sapeva essere infido, bugiardo e opportunista quando le circostanze lo richiedevano, senza alcun tipo di remora morale.
Raoul pensò che sia Villa che lui erano mossi da una spregiudicatezza di fondo, seppur con delle differenze.
Quella di Villa era volta alla politica e all’arte del vivere di parole sulle spalle altrui.
La spregiudicatezza del banchiere era uno stile di vita che inseguiva da sempre senza cercare un tornaconto personale.
Osare, tentare l’impossibile per il semplice gusto di farlo, non per un mero guadagno, vivere pericolosamente e nell’inquietudine: questa era la filosofia di Raoul, specie da giovane.
Tratto da “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” di I.E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 15, 2023 | News
Il banchiere che non ti aspetti
A quell’ora il sole era già impietoso.
Senza fretta depose il borsone che aveva tenuto in spalla e lo aprì.
Estrasse un Barrett M-107 in calibro 50 BMG, un fucile da tiratore scelto munito di ottica e di bipiede.
Dalla tasca della giacca prese la manciata di munizioni che teneva nel cassetto.
Cinque colpi per una portata utile superiore ai due chilometri.
Un’arma micidiale in mano ai cecchini delle forze speciali.
Raoul era impaziente di vedere da vicino che cosa stesse accadendo sulla piazza simbolo di Milano, ma non aveva certo intenzione di recarvisi.
Da lì godeva di una visuale eccellente, forse anche migliore rispetto a quella di chi vi si trovava in mezzo.
Inserì i colpi nel caricatore.
A confronto del calibro 50 BMG anche le pallottole del 357 magnum, il suo calibro preferito per arma corta, sembravano mentine.
Tolse le protezioni che coprivano le lenti dell’ottica.
Infilò il caricatore e armò l’otturatore.
Si mise in posizione di tiro, iniziando a osservare la piazza, come se dovesse agganciare un obbiettivo da neutralizzare.
Ciò che vide lo impressionò, ma mantenne il suo proverbiale distacco.
Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza
di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023