Maktub

Maktub

Maktub

Congo-Yemen 1965-1969

«Eravamo partiti per pura sete di avventura. Ci pagavano certo, ed anche bene. I soldi però non ci bastavano mai, visto che li spendevamo ad una gran velocità. Da dove provenissero poco mi importava.

Anche il compenso percepito per il mai realizzato putsch di Liegi con cui rimettere al potere Moïse Tshombé fu pagato dall’Union Minière, la più importante compagnia mineraria belga sostenuta dall’alta finanza.

Fummo dunque al soldo delle banche? Sì, ma era un dettaglio. A me interessava combattere con i miei fratelli e stare con loro.

Quando partii per lo Yemen eravamo sul libro paga dall’Arabia Saudita. Ma io ero lì perché c’era il mio Capitano e gli altri ragazzi.

Per la cronaca di tutto quello che guadagnai in quegli anni non mi rimase nulla.

Tutto sputtanato. Senza rimpianti».

Autori: Robert Müller e Ippolito Edmondo Ferrario

Ai tavolini di un bar di corso Vercelli, a Milano, a essere arruolati dal neonato governo congolese come volontari stranieri disposti a combattere i ribelli e poi lo Yemen… Accompagnato da un apparato iconografico strepitoso, facendo un salto indietro nel tempo di ben cinquantasei anni, cercando di mettere in ordine e ricostruire le vicende questo lavoro racconta in modo succinto, ma esaustivo, le “avventure di un “soldato libero”, come Robert Muller e i suoi commilitoni si definivano.

Edizioni Ritter 2020
Pagine: 107 illustrate
Costo: 24€

Les Affreux – I Terribili

Les Affreux – I Terribili

LES AFFREUX – I TERRIBILI

Soldati di Ventura in Africa

Sudafrica. Oggi. Località nei pressi di Pretoria.

Italo, classe 1944, sta trascorrendo una serata nella propria farm, in compagnia della famiglia e di Giorgio, suo vecchio amico… ben presto, la conversazione finisce sull’ennesima aggressione, feroce, subita da farmer bianchi e sul clima di terrore e di violenza a cui sono sottoposti.

Improvvisamente, la corrente elettrica viene interrotta.

Rumori provengono dall’esterno della casa.

I due uomini si preparano al peggio… in loro, l’istinto è ancora quello di una volta; gli amici sono pronti ad affrontare l’ennesima sfida, forse l’ultima. In un lampo, nella mente di Italo riaffiorano i ricordi dei giorni del suo arrivo in Africa… Prima metà degli anni Sessanta, la guerra civile sconvolge l’ex Congo belga. Migliaia di uomini, donne e bambini vengono massacrati.

Il Paese è sull’orlo del baratro, impotente di fronte alla guerra civile. Nessuno sembra in grado di respingere questo orrore. Ad un certo punto, arrivano loro. Per molti, sono semplici avventurieri.

Per altri, sono reduci sconfitti di guerre passate o assassini al soldo del migliore offerente. In patria, li chiamano “mercenari”.

Per i loro nemici, diventano, semplicemente “les affreux”. I terribili.

Con i contributi extra di Franco Nerozzi (Les affreux. Trent’anni dopo: un lungo ricordo personale fatto di immagini e parole) e di Alberto Palladino (con un testo sulla storia e sulla situazione attuale del Sudafrica, con le foto di Davide Di Stefano).

Ferrogallico Edizioni
128 pagine
11 euro

La Fenice. Una testimonianza del neofascismo milanese

La Fenice. Una testimonianza del neofascismo milanese

La Fenice

Una testimonianza del neofascismo milanese

In quegli anni la militanza ci imponeva di misurarci quotidianamente con situazioni di violenza fisica, perché la violenza era all’ordine del giorno.

Lo scontro fisico, lieve o pesante che fosse, era la normalità per chi faceva politica.

Rappresentando una minoranza, noi neofascisti avevamo la vita non facile.

Più volte durante le manifestazioni partecipammo ad aspri scontri, ma i problemi non si limitavano a queste situazioni.

Si diventava dei possibili bersagli dal momento in cui si usciva di casa fino a quando non si rientrava.

Fu quindi necessario attrezzarci per sopravvivere.

È un dato evidente che la cosiddetta “caccia al fascista” era una pratica abitualmente perpetrata a cominciare dalle scuole e nelle strade. Di conseguenza ci organizzammo per rispondere a questa violenza con altrettanta violenza.

G.Rognoni

Ritter Editore, 2020
168 pagine + 16 di foto a colori
20 euro

Tutti i sapori del noir

Tutti i sapori del noir

Tutti i sapori del noir

Terza antologia di racconti in memoria di Marco Frilli.

49 autori in 46 racconti noir.

Un buon racconto noir, come una portata fino a quel momento sconosciuta, deve incuriosire, avvincere e infine sorprendere, lasciandosi dietro il piacere di averlo gustato unito a un senso di lieve malinconia per essere giunti alla parola `fine’.

Per molti detective nati e cresciuti nelle pagine dei libri il cibo ha giocato e gioca un ruolo importante: il geniale buongustaio belga Hercule Poirot si dispiace di non potersi concedere più di tre pasti al giorno; Nero Wolfe detesta abbandonare la propria abitazione ma partecipa al convegno dei Quinze Maîtres, i migliori al mondo; il metodico e umanissimo Maigret predilige piatti tradizionali francesi: se non preparati da sua moglie, da consumare nel bistrot Dauphine; l’amatissimo Montalbano una volta apostrofa malamente il suo vice Mimì Augello `colpevole’ di aggiungere parmigiano sulla pasta alle vongole; Pepe Carvalho si spinge oltre, sostenendo che “l’arte culinaria è una maschera di morte. Per mangiare, bisogna ammazzare”.

Ma per tutti questi personaggi il cibo è stato utilizzato come `contorno’ per meglio caratterizzarli – il fulcro del crimine è sempre altrove – mentre nei quarantacinque racconti di questa antologia il cucinare o il mangiare non appaiono marginali rispetto alle storie narrate, ma hanno un ruolo centrale nella loro trama e spesso nelle location – cucine domestiche, ristoranti, bar, alberghi, paninoteche o campi di gare culinarie – ove si muovono i protagonisti.

I protagonisti in questa terza antologia di racconti che dedichiamo al nostro editore è sempre lui, Marco Frilli, a rapportarsi (vivace protagonista o umanissimo caratterista) con gli investigatori `seriali’ – creati dai suoi autori e non solo – e con criminali e vittime di turno, mentre è sembrato conseguenziale destinare i proventi del volume a chi curai disturbi del comportamento alimentare.

“L’arte del cucinare condivide qualcosa di importante con la soluzione di un mistero, devi raccogliere gli ingredienti nelle stesse modalità. Se i gialli contengono ricette per omicidi, ben volentieri contengono anche ricette per del buon cibo”.

Jeanine Larmouth

Frilli Editore, 2019
240 pagine
12,66 euro
EAN: 9788869433849

Una vita in Avanguardia Nazionale

Una vita in Avanguardia Nazionale

Una vita in Avanguardia Nazionale

Domenico “Mimmo” Magnetta, Ippolito Edmondo Ferrario

La vicenda di Domenico “Mimmo” Magnetta si lega indissolubilmente a quella di Avanguardia Nazionale, una delle principali e più articolate formazioni dell’estrema destra extraparlamentare sorte in Italia nel dopoguerra.

La storia di Mimmo si inserisce nel contesto specifico di Avanguardia Nazionale a Milano, in un periodo, i primi anni Settanta, in cui la repressione giudiziaria e la gogna mediatica si abbattono sui neofascisti come una scure.

Ciò che emerge prepotente dal suo racconto è la certezza di una generazione intera, salita su opposte barricate, che si potesse cambiare lo stato delle cose senza scendere a compromessi, attraverso la strada della lotta armata.

Sogni, speranze, illusioni furono la benzina dei cosiddetti “Anni di Piombo”.

Questo libro è la testimonianza diretta, senza falsi moralismi, di chi allora aderì in modo totale a un progetto umano e politico e vi credette fino in fondo, assumendosi le proprie responsabilità.

Ritter Editore, 2019
178 pagine + 12 di foto a colori
20 euro